Cosenza 2021. Roberto Occhiuto preferisce Franz Caruso

Con l’accordo raggiunto tra Franz Caruso e Francesco De Cicco, già assessore “ribelle” della oramai passata giunta Occhiuto, i numeri dell’imminente ballottaggio per la corsa a palazzo dei Bruzi, parlano chiaro: la corsa per la vittoria del fantoccio occhiutiano Francesco Caruso, il più votato al primo turno con il 37,43%, si fa tutta in salita. Franz Caruso, che al primo turno ha faticosamente raggiunto il 23,78%, riesce nell’impresa (neanche tanto difficile) di mettere insieme quasi tutte le forze antiocchiutiane e, forte dei numeri, mira direttamente alla poltrona di sindaco della città che fu l’Atene della Calabria.

A sostenere al ballottaggio Franz Caruso, espressione della vecchia e stantia nomenklatura politica del Pd cosentino che fa capo a Capu i Liuni (scusate la ripetizione) e consorte, Bianca Rende, il Movimento 5 Stelle, Fabio Gallo e Francesco De Cicco. Sulla carta la nuova santa alleanza guidata da Franz Caruso vale 18.358 voti, contro i 14.345 (Francesco Caruso più Pichierri) del prestanome di Occhiuto. Numeri che ovviamente vanno riconfermati nelle urne, ed è proprio questa la vera incognita di questo ballottaggio: riusciranno gli alleati di Franz a riportare alle urne il proprio elettorato?

Già, perché la vittoria di Franz Caruso, divenuta da oggi la più probabile, dipende dalla percentuale dei votanti che si recheranno domenica e lunedì alle urne. A votare al primo turno 37.077 elettori, ovvero il 64,87% degli aventi diritto al voto che a Cosenza sono 57.158. Riconfermare l’affluenza elettorale del primo turno, o quantomeno andarci vicino, è la vera sfida per la santa alleanza guidata da Franz Caruso: l’astensionismo che generalmente si “registra” ad ogni ballottaggio, qualora si manifestasse con numeri significativi, punirebbe sicuramente Franz Caruso, perché lo zoccolo duro occhiutiano (in particolare quello legato a Mario Occhiuto), spinto dalla paura di perdere, si recherà compatto alle urne con la speranza di difendere almeno i numeri del primo turno. Un vantaggio che di sicuro il candidato fantoccio di Occhiuto sfrutterà fino alla fine. Anche perché è l’unica carta in possesso di Francesco Caruso che a questo ballottaggio, oltre all’insignificante apporto di Pichierri, non riceverà aiuto da nessuna altra parte.

A questo ballottaggio Francesco Caruso può contare solo sulla riconferma del voto a suo favore degli elettori del primo turno, perché a guardare i numeri pare che Robertino Occhiuto lo abbia già da tempo abbandonato al suo destino. Infatti Francesco Caruso non ha ricevuto, a differenza di Mario Occhiuto (eletto la seconda volta al primo turno con 24.332 preferenze pari al 58,96%, ben 11.200 voti in più rispetto a Francesco Caruso), i voti che generalmente il centrodestra unito racimola a Cosenza. È evidente, sempre guardando i numeri, che Robertino per ragioni che a breve diremo e approfondiremo in altri articoli, ha fatto mancare al prestanome del fratello Mario almeno 3200 voti (dato che si ricava dalla differenza tra i voti di lista e i voti al sindaco, e tra i voti presi da Robertino Occhiuto nei seggi di Cosenza e quelli presi da Francesco Caruso), il che non può certo essere un caso.

È difficile immaginare un elettore del centrodestra che si reca alle urne vota Roberto Occhiuto alla regione, e alle comunali non vota per Francesco Caruso: il numero elevato di elettori che hanno avuto questo “atteggiamento”, lascia pensare ad un ordine impartito dall’alto del tipo, boicottare Francesco Caruso.

Roberto Occhiuto preferisce Franz Caruso al prestanome zerbino del fratello Mario, e prova ne è il fatto che all’oggi il neo presidente della regione Calabria non ha proferito una sola parola a favore del suo candidato a sindaco di Cosenza. Si tiene alla larga da questo ballottaggio, e vorrebbe che facesse lo stesso il fratello Mario, l’unico che ha tentato fino all’ultimo, con promesse da Mille e una Notte, di portare ancora una volta Francesco De Cicco dalla sua parte. Operazione che non è andata a buon fine, perché l’ordine impartito a tutta la paranza è di tenere lontano dalla pubblica amministrazione Mario Occhiuto portatore sano di guai giudiziari. Guai che nei prossimi mesi potrebbero sfociare in seri provvedimenti giudiziari, vecchi e nuovi, e sarebbe imbarazzante per il governatore Robertino dover spiegare all’opinione pubblica le malefatte del fratellino magari ancora in sella alla pubblica amministrazione con una carica di vicesindaco (in caso di vittoria di Francesco Caruso, Mario potrebbe diventare vicesindaco). Meglio che resti fuori in attesa di tempi migliori.

Ecco, questo deve essere stato il ragionamento alla base dell’accordo di spartizione del bottino tra le paranze politiche che da sempre, trasversalmente, gestiscono il potere in città. Come a dire: la regione a Robertino, e la città di Cosenza a Nicola Adamo e Madame Fifì, da sempre soci in intrallazzi con la famiglia Occhiuto. Un motivo in più per far capire a Mario che è arrivato il momento del suo ritiro dalla scena politica, perché se succede quello che deve succedere, è meglio che si dica “l’architetto Mario Occhiuto”, piuttosto che “il politico Mario Occhiuto”: un fratello imprenditore che sbaglia può capitare a tutti di averlo in famiglia.