Cosenza, 90 milioni al centro storico: l’appello del Comitato Piazza Piccola

Foto di ERCOLE SCORZA

Da notizie dell’ultima ora, il centro storico di Cosenza, stando a quanto deliberato dagli organi di governo alla fine della riunione del CIPE, sarà oggetto di investimenti pari a 114 milioni di euro, cumulando i 15 provenienti dall’agenda urbana e i 90 stanziati dal CIPE, a cui si aggiungono i 9 milioni del MiBACT. La notizia di queste ore è dunque la ratifica dello stanziamento, da parte del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, di 360 milioni per i centri storici di Cosenza, Napoli, Palermo e Taranto.

Dorina Bianchi, sottosegretario presso il Ministero dei beni culturali, ha confermato pubblicamente che gli interventi riguarderanno esclusivamente le infrastrutture, l’arredo urbano e il patrimonio monumentale, a cui del resto sono già dedicati, per quanto riguarda il patrimonio artistico, quelli stanziati da MiBACT.

Chi conosce la nostra città sa bene che i più grandi, drammatici e annosi problemi riguardano i beni immobili di proprietà dei privati, il patrimonio abitativo in genere, sempre più spesso a rischio crollo; a ciò si aggiungano l’assenza totale di servizi primari, la precarietà del sistema fognario, le perdite del sistema idrico, tutti fattori la cui efficienza rende una città tale per i suoi abitanti. Al contrario, ciò che cresce è solo ed unicamente il disagio sociale. Mentre dell’impiego dei 9 milioni provenienti dal MiBACT, per l’adeguamento sismico del patrimonio pubblico d’interesse culturale e del patrimonio ecclesiastico, già si è detto ufficialmente, ancora poco e in maniera tutt’altro che chiara si sono espressi gli Enti interessati sulla restante cifra di 106 milioni.

Anzi, da alcune dichiarazioni, in modo preoccupante, sembra esserci una sovrapposizione di scopi. In attesa di chiarimenti in merito che dovranno essere inequivocabili e trasparenti sia negli intenti sia nella loro attuazione, chiediamo il coinvolgimento di comitati e cittadini  nelle fasi istruttorie per individuare i piani generali d’intervento. Alla luce delle esperienze passate infatti vogliamo puntare l’attenzione su aspetti che non possono ancora una volta essere ignorati:

  1. Si comincerà finalmente a considerare il centro storico in modo unitario, smettendo di fare distinzioni (che abbiamo visto superabili) tra edifici pubblici e privati? La storia recente ha dimostrato, anche a chi voleva negare la realtà. Che in una struttura urbana come la nostra, Ogni intervento deve essere integrato o è inutile (vedi incendio Palazzo Compagna) e rischioso.
  2. Si comincerà a superare la logica degli interventi a pioggia che non risolvono in via definitiva i problemi ma creano solo un falso e strumentale consenso per gli amministratori di turno?
  3. Si penserà a iniziare delle sperimentazioni per mettere in atto esempi concreti di condivisione abitativa, venendo incontro alle esigenze di cittadini che vivono condizioni di disagio e che potrebbero usufruire di servizi condivisi e accesso a strutture assistenziali create ad hoc nel centro storico, che anche così ritornerebbe vitale?
  4. Si comincerà a pensare di coinvolgere/ formare professionalità per la ripresa, la ristrutturazione, il restauro del centro storico, ottenendo il duplice risultato di sottrarre questi interventi a gruppi poco trasparenti, e di far crescere l’occupazione qualificata?

Come si vede già una risposta a queste semplici domande risponde anche alla nostra richiesta generale che è quella di usare questa opportunità per e con gli abitanti.

Noi saremo qui a controllare a partecipare.

Chi vuole discutere di tutto questo è invitato a prendere parte all’assemblea popolare che si terrà lunedì 12 marzo alle ore 17 presso la Casa delle Culture.

Comitato Piazza Piccola