I “mandanti” di Dalila Nesci sono i cittadini onesti
E’ veramente singolare e, a tratti, disarmante l’uscita dell’avvocato Saverio Greco, amministratore unico del gruppo imprenditoriale iGreco, del quale in data 21/11/2017, alcuni media hanno pubblicato le esternazioni sulla vicenda del servizio Interruzioni volontarie di gravidanza, che in un primo tempo l’Azienda Ospedaliera di Cosenza aveva maldestramente ceduto agli ospedali riuniti iGreco srl.
Infatti, dopo una semplice richiesta di accesso agli atti presentata dalla deputata del M5S Dalila Nesci ai vertici dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, del dipartimento tutela della salute e della struttura commissariale calabrese, la stessa Azienda cosentina provvedeva a revocare la delibera ammettendo, così si legge nella successiva delibera n. 523 del 17/11/2017, che tale concessione “da un più attento riesame” non rientrava “tra i compiti assegnati dai vari DCA a questa Azienda”.
Le esternazioni dell’avvocato Saverio Greco risultano singolari e disarmanti innanzitutto perché indirizza le proprie attenzioni nei confronti di una persona, la deputata Dalila Nesci, che avvalendosi delle sue prerogative di parlamentare, ha semplicemente chiesto le carte per approfondire la faccenda ed evidenziare, qualora da questo approfondimento fossero emerse, eventuali irregolarità.
A quanto pare qualche irregolarità doveva pur esserci, e quindi la Nesci ci aveva visto bene se, addirittura il giorno stesso in cui è stato chiesto l’accesso agli atti, l’Azienda Ospedaliera di Cosenza ha fatto retromarcia rispetto alle sue intenzioni iniziali, giustificando il suo come un banale errore di valutazione.
Quindi, si consiglia all’avvocato Greco (sempre se nel frattempo gli sono cresciute le… palle) di prendersela con i vertici dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza che hanno ammesso di aver sbagliato (anche se a detta loro solo venialmente) e non con la Nesci che ha semplicemente voluto approfondire la faccenda (e meno male che lo ha fatto!).
E’ come se in un supermercato i gestori regalassero della merce ad un commerciante e un carabiniere, che ne ha le prerogative e avvertito di ciò da alcuni cittadini, chiedesse di rivedere le immagini delle telecamere a circuito chiuso del supermercato e i gestori del supermercato, probabilmente sapendo che da quelle immagini potrebbero emergere fatti sconvenienti, preferissero riprendersi dal commerciante ciò che hanno regalato. A questo punto, però, il commerciante, ovvero l’avvocato Greco, anziché prendersela con i gestori del supermercato, inveisce contro il carabiniere… ovvero la deputata Nesci, che ci scuserà per il paragone ma era necessario.
Inoltre, sempre le esternazioni dell’avvocato Saverio Greco, risultano, a dir poco, incomprensibili nel momento in cui minaccia Dalila Nesci di volerla denunciare nel caso di un suo rifiuto alla sua richiesta di un confronto televisivo pubblico. La domanda che sorge spontanea e da rivolgere all’ avvocato Saverio Greco è: ma quale sarebbe il reato se una persona rifiuta di confrontarsi in un dibattito pubblico?
Se ci fosse un reato in questo comportamento, riteniamo che Matteo Renzi non avrebbe perso tempo a denunciare Luigi Di Maio, soprattutto perché, almeno in quel caso, il confronto era stato richiesto dal secondo.
Infine, le esternazioni dell’avvocato Saverio Greco diventano veramente criptiche nel momento in cui minaccia di denunciare Dalila Nesci al fine di fare “accertare l’eventuale esistenza di mandanti e suggeritori dietro le iniziative di Nesci” arrivando a definirla “juke box di veleni altrui”.
In questo l’avvocato Greco dimostra che è proprio vera la frase di Pietro Metastasio (poeta e drammaturgo italiano vissuto nel XVIII secolo): “Ciascun dal proprio cuor l’altrui misura”. Sembra che l’avvocato Saverio Greco voglia addebitare alla Nesci comportamenti, modi e stili di vita che, molto probabilmente, appartengono proprio a lui, grossolano e pacchiano “pezzente arricchisciuto”, che col denaro crede di poter comprare tutto e tutti.
Infatti, è proprio leggendo la delibera n. 454 del 17/10/2017 che ci si accorge che l’Azienda Ospedaliera di Cosenza, in fondo, concede il servizio di IVG chirurgica a iGreco grazie ad una iniziativa “spontanea” degli stessi imprenditori che sull’argomento della autorizzazione all’espletamento del suddetto servizio hanno interpellato, nientepopodimenoche, il direttore della Programmazione Sanitaria del ministero della Salute, quando invece è la stessa legge 194/78, che regola il servizio di IVG chirurgica, che all’articolo 8 (www.medicoeleggi.com/argomenti/11415.htm) recita:
“Nei primi novanta giorni l’interruzione della gravidanza può essere praticata anche presso case di cura autorizzate dalla Regione”.
Quindi, conoscendo quali siano i referenti politici del direttore della Programmazione Sanitaria del ministero della Salute (Angelino Alfano, la ministra Lorenzin e il Cinghiale, al secolo Tonino Gentile) e visto il silenzio assordante in questa vicenda del governatore “incatenato” della Regione Calabria, viene spontaneo chiedersi e viene da chiedere all’avvocato Saverio Greco di fare i nomi dei mandanti che sono dietro questa vicenda.
Non si preoccupi, l’avvocato Greco. Stia tranquillo lui e i suoi carissimi amici papponi della politica. Dietro Dalila Nesci non c’è nessun mandante oscuro. Ci sono solo cittadini ONESTI che amano interessarsi della cosa pubblica proprio perché essendo pubblica appartiene anche a loro e fanno ciò senza alcun interesse personale ma solo per difendere il Diritto alla Salute dei cittadini, che è un qualcosa di pubblico sancito dalla nostra Carta Costituzionale (articolo 32).
Questo è un modo rivoluzionario di intendere la politica e si può capire che sia un concetto difficile da comprendere soprattutto da chi, probabilmente, nella vita è stato da sempre abituato a pensare che, dietro ogni iniziativa, ci deve necessariamente essere qualche “mandante” che si muove esclusivamente per difendere interessi personali. Del resto, come diciamo a Cosenza, a musca cum’è si suspica o se preferisce a gatta da dispensa chiru ca fa pensa. Mediti avvocato Greco, mediti, e nel frattempo si prenda questo grande calcio in culo senza sbraitare troppo, che tanto alle sue menzogne non ci crede più nessuno.