Cosenza, acqua inquinata: il silenzio criminale della procura e del sindaco

Non aver comunicato ai cosentini, attraverso un’ordinanza, la contaminazione da batteri fecali dell’acqua potabile che esce dai nostri rubinetti e dalle fontane pubbliche, è un atto criminale. L’ennesimo atto delinquenziale del sindaco Occhiuto a cui tutto è permesso: anche avvelenare i cittadini. E questa volta non c’è scusa che regga. E vediamo perché.

Già ad ottobre del 2018 l’Asp comunicava al Comune di Cosenza , e quindi al sindaco e al responsabile Settore acque del Comune di disporre la sanificazione della rete idrica che confluisce nelle pubbliche fontane di via Romualdo Montagna, via Massaua, piazza ex Gil, via Mondello e piazza della Vittoria, dove, dopo una serie accurata di controlli ed esami da parte dell’Arpacal,  si riscontrava la presenza di batteri coliformi ed escherichia coli superiore al limite consentito dalla legge. Nonostante la richiesta fatta dall’Asp al Comune, con tanto di carta canta, il sindaco decide di tenere nascosta la notizia per non incorrere in critiche e polemiche, sperando in una sanificazione della rete idrica a cura della Santissima Trinità. Ma le cose non vanno come sperava Occhiuto, e a gennaio del 2019, dopo nuovi esami, l’Asp ricomunica al sindaco di intervenire perché i valori dei batteri fecali presenti nell’acqua potabile cittadina continuano ad essere fuori norma. Anche questa volta Occhiuto non comunica ai cittadini quanto appreso, attraverso nota ufficiale, dall’Asp sullo stato di salute delle nostre acque.

Decide di non comunicare niente ai cittadini per non inficiare l’immagine di Cosenza città europea che il sindaco va raccontando in giro. E anche perchè impegnato, attraverso i media a lui congeniali, tipo Striscia la Notizia, a costruire il personaggio del sindaco al servizio della legalità e dei cittadini. Non poteva tirare fuori questa storia dell’acqua, altrimenti Striscia non avrebbe potuto trasmettere il servizio che  descrive il  sindaco come un raro esempio di politico che fa quello che dice.  Sacrifica la salute dei cittadini, dei quali non gliene è mai fregato niente, per salvaguardare la sua immagine. Di cosa è capace il sindaco noi ve lo abbiamo sempre detto, ma i cosentini hanno voluto dargli fiducia, e Occhiuto, capito che siamo una comunità di codardi e di ‘mmucca liù, sa bene che può fare tutto quello che vuole, e permettersi questo ed altro: anche far lavare i dentini, o far fare il bagnetto, con acqua contaminata dalle fogne, ai figli dei cosentini, che tanto, lui pensa, i cosentini mi votano lo stesso. Del resto è già capitato: nonostante 22 milioni di debiti personali, i cosentini lo hanno eletto sindaco due volte, ed oggi si ritrovano, come carta canta, a dover pagare i suoi debiti personali.Ma se i debiti possono “passare”, con la salute della gente però non si può scherzare. E chi come lui lo fa, è un criminale e un delinquente senza scrupoli. E vedremo se i cosentini gli perdoneranno anche questa.

Se così non è, che qualcuno dei suoi fidi lecchini spieghi come mai esiste la nota dell’Asp che avvisa il sindaco della contaminazione dell’acqua (quasi un anno fa), e non esiste l’ordinanza del sindaco che informa i cittadini della contaminazione e di usare l’acqua solo per i servizi igienici.

Su questa ennesima carognata del sindaco, che scherza con la salute dei cosentini, è stato presentato l’ennesimo esposto alla procura della Repubblica che invece di allertare i cittadini, e “costringere” il sindaco a porre rimedio al grave problema, l’unica cosa che hanno pensato di fare è stata quella di imboscare la denuncia. Neanche di fronte alla gravità del reato Spagnuolo ha avuto “pietà” dei cosentini.  

Vedrete che anche questa volta il Gattopardo Spagnuolo troverà il modo per non procedere contro Occhiuto, nonostante la gravità dei fatti. Perché quello che ossessiona Spagnuolo, non è la ricerca della Giustizia e della Legalità,  ma chiudere Iacchite’, di tutto il resto, anche l’avvelenamento dei cosentini, a Spagnuolo non gliene frega un bel niente.

Informiamo i cittadini sui rischi per la salute.

L’Escherichia Coli è un batterio che si può trovare nell’acqua e negli alimenti e che può provocare infezioni, di diverse entità, che colpiscono l’intestino e i reni. Esistono specifiche analisi dell’acqua per determinare la presenza dell’Escherichia Coli, similari procedimenti vengono eseguiti nell’analisi degli alimenti.

L’E.Coli ha diverse forme, alcune non provocano alcun problema all’uomo, altri invece possono causare diarrea (anche emorragica), anemia, insufficienza renale e infezioni del tratto urinario.

L’Escherichia Coli si annida nelle feci, se acqua o alimenti vengono in contatto con feci contaminate, vengono contaminati a loro volta.

Escherichia Coli nell’acqua

L’acqua viene infettata da feci contaminate dall’Escherichia Coli. Tale contaminazione può avvenire perché le feci infette si riversano in laghi, fiumi e rifornimenti idrici. L’infezione raggiunge poi l’uomo quando non c’è stata una disinfezione sufficiente, grazie ai trattamenti al cloro, oppure facendo il bagno nel lago o nel fiume infetti.

Le analisi microbiologiche dell’acqua destinata al consumo umano e dell’acqua di piscina prevedono fra i parametri obbligatori proprio la valutazione della presenza dell’E.Coli, a causa del grado di diffusione e pericolosità che presenta questo batterio.