“Cosenza, al Pronto soccorso donne e uomini ammucchiati come animali al macello: Occhiuto, vergognati”

LETTERA PUBBLICATA IL 13 SETTEMBRE 2023 MA PURTROPPO SEMPRE ATTUALE

Sono angosciata, ho un dolore fisico al cuore e un senso di impotenza e rabbia che spaccherei il mondo.
Sono tornata stanotte dal Pronto soccorso e ovviamente mi sono riportata mamma a casa, perché in quel Pronto soccorso i pazienti sono trattati peggio delle bestie.
Ho assistito al dramma di una mamma che ha perso il figlio, ho visto donne e uomini ammucchiati come animali pronti al macello. Ho visto malati sporchi che supplicavano per essere cambiati, ho visto il dolore più atroce e mi sono sentita colpevole per aver taciuto.
Ho visto un figlio perdere la sua mamma, mentre lei vomitava tra l’indifferenza di tutti e mi sono sentita colpevole per aver taciuto.
Ho conosciuto il dolore e stamattina non ho pace per ciò che ho visto.
Ho accarezzato tante mani in quelle barelle, ma non riesco comunque a trovar pace.

Io vi prego, facciamo qualcosa, ribelliamoci a questo sistema MAFIOSO, perché la salute è un DIRITTO di tutti e io mi sento sconfitta, annientata, distrutta.
Il pronto soccorso a Cosenza è un campo di battaglia dove il vero nemico da combattere è l’indifferenza.
Sono stanca, tanto stanca.Presidente Occhiuto, lei si deve vergognare perché non è degno di rappresentare una regione.
Si vergogni e si scusi con una città che avrebbe meritato se non di più, ma almeno il necessario per vivere con dignità e in questo pronto soccorso, la dignità l’avete calpestata.
Che Dio vi maledica!

Letizia Cicchelli