Cosenza, Almirante sì o no: le solite chiacchiere dei cosentini

Certo è che i cosentini sono strani. Amano il pour parler più di ogni altra cosa: chiacchiere in libertà che non comportano nessuna conseguenza. Argomenti più o meno frivoli, ma che stuzzicano il gusto della polemica tanto amato dai cosentini. Vave dove si può sfoggiare, senza temere, la propria cultura o preferenza politica senza incorrere in scontri che altre contrapposizioni generalmente producono. E soprattutto senza farsi nemici.

Ed è da quando il sindaco Occhiuto ha annunciato il cambio della toponomastica cittadina che si è scatenato il confronto su chi è d’accordo e chi no su questo o quel nome. A dividere è l’intitolazione di una via a Giorgio Almirante. A dire la propria sono scesi in campo tutti: fascisti, comunisti, politici, avvocati, giornalisti, intellettuali, storici e militanti di ogni dove. Ognuno pronto ad esporre la propria tesi a favore o contro. E giù con i pistolotti storici: Almirante fucilatore di partigiani, Almirante repubblichino ma anche Almirante amato dal popolo e Almirante statista.

Una discussione serrata dove lo sfoggio del sapere è funzionale solo all’occasione che l’argomento dà per pavoneggiarsi a difensore di questo o quell’ideale.

Parlare oggi a Cosenza dell’oppurtunità o meno di intitolare una via ad Almirante, non solo è anacronistico, anche perché sarebbe buona prassi delle amministrazioni non intitolare vie e piazze a politici, ma soprattutto non serve a niente. Non serve alla città, ai cittadini, ai loro bisogni e alla crescita culturale ed economica della comunità. Eppure è un tema che appassiona, divide e produce dibattito. Perché, come ho detto, non comporta conseguenze. Al massimo ci si può tirare dietro le ire di qualche fascista o comunista. Tutto sommato gente innocua.

Poi capita invece di pubblicare una foto che ritrae un pm, un indagato e il presidente del consiglio comunale a cena che discutono su come insabbiare inchieste e nessuno dice niente: comunisti, fascisti, politici, deputati, avvocati, intellettuali, storici, e militanti vari. Tutti zitti.

Nessuno di loro avverte la necessità, in questo caso, di dire pubblicamente il proprio pensiero. Perché a differenza del frivolo argomento sull’intitolazione di una strada ad Almirante, commentare quella foto comporta conseguenze. E tutti vogliono stare tranquilli.

E’ così che ragionano i cosentini: si espongono solo quando sono sicuri di non patire conseguenze. Tant’è che l’adagio più usato dai cosentini quando si affrontano argomenti “scottanti” è: qui lo dico e qui lo nego.

Come si dice: ppi chiacchieri e vave fricatinni… ca unni frica nessuno. Ovviamente accompagnate da qualche tabacchera i lignu…