Cosenza. Anzalone, Cannizzaro e Ferace cittadini onorari: motivazioni ridicole

Le motivazioni che hanno portato il sindaco e tutto il consiglio comunale a conferire la cittadinanza onoraria ari tri da chiazza Anzalone, Ferace, Cannizzaro, sono, com’era prevedibile, ridicole.

Ho già commentato questa iniziativa scrivendo che quella messa in atto da Occhiuto altro non è che una forma di ringraziamento alla sua vecchia paranza dettata dall’esigenza di affermare, agli occhi di tutti (specie di chi sta investigando sui rapporti tra politica, istituzioni e mafia) che il sodalizio tra di loro è ancora vivo. Sono stati proprio Anzalone, ex questore, Cannizzaro ex prefetto, Ferace ex comandante dei carabinieri, a fornire ad Occhiuto tutte le tutele necessarie per poter portare tranquillamente a termine i suoi intrallazzi. Senza il loro aiuto, e ovviamente quello della procura diretta allora da Granieri, Occhiuto sarebbe finito diritto in galera dopo solo un anno di governo.

Ma vediamole queste straordinarie motivazioni, giusto per capire quali sono i meriti dei tre.

“Sua Eccellenza il Prefetto Raffaele Cannizzaro – ha detto il consigliere De Rosa – ha rappresentato per l’Amministrazione comunale un costante punto di riferimento laddove si è trattato di dover fronteggiare situazioni difficili e che, grazie ai suoi preziosi suggerimenti, alla sua grande capacità di ascolto, al suo impegno diuturno al servizio dello Stato e delle istituzioni territoriali, sono state positivamente avviate a soluzione. È di tutta evidenza come un ruolo non trascurabile abbia giocato la componente umana e caratteriale che – pur senza essere mai disgiunta dall’autorevolezza e dal rigore che a lui derivano dal rivestire funzioni delicate ed importanti – ha rappresentato nel contributo che il Prefetto Cannizzaro ha dato alla città, un supporto considerevole. È a queste qualità, alle qualità dell’uomo ancor prima che a quelle del rappresentante territoriale del Governo, che il Comune di Cosenza ha guardato e guarderà oggi all’atto del conferimento della cittadinanza onoraria a S. E. il Prefetto Raffaele Cannizzaro, uomo del fare, della concretezza e della tempestività”.

[infatti si è dato da fare molto nella ristrutturazione delle cooperative sociali a Cosenza, aiutando Occhiuto a togliere un clan per mettercene un altro]

Michelangelo Spataro, oggi assessore sospeso dopo essere stato condannato per bancarotta (pensate un po’ che modello di legalità…), ha ripercorso la carriera del col. Francesco Ferace e le non poche onorificenze che gli sono state attribuite, tra le quali ricordiamo quelle di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana; la Medaglia Militare d’oro con Stella al Merito di Lungo Comando; la Croce d’Oro per Anzianità di Servizio Militare. “La mia richiesta – ha detto Spataro – nasce dalla convinzione che, quando l’impegno lavorativo va oltre quello che è il normale svolgimento dell’attività ed il comune senso del dovere, ci troviamo di fronte a qualcosa di speciale che, come tale, va esaltata e giustamente riconosciuta”.

[ basterebbe parlare con i tanti onesti carabinieri di Cosenza per capire chi è veramente il colonello Ferace. E basterebbe leggere attentamente la vicenda delle microspie svelate a congiunti di latitanti per farsi una idea definitiva del modus operandi di questo personaggio. E poi mi pare di capire che si “premia” perché ha avuto tanti premi… ]

Anche nelle parole del consigliere Gisberto Spadafora c’è il ripercorrere il brillante percorso professionale di Alfredo Anzalone, ultima la prestigiosissima nomina a Dirigente Generale di Pubblica Sicurezza. “Ma ciò che mi preme evidenziare oggi, in questa sede – ha sottolineato il consigliere Spadafora – è l’aspetto umano, la sua grande capacità di tutelare la legalità unendo la fermezza del ruolo alla sensibilità d’animo. Un uomo a cui piace fare il proprio lavoro, un uomo che non si è posto alla guida di un territorio da dietro una scrivania osservando la città dalle finestre del palazzo, ma che ha voluto conoscere Cosenza nelle sue mille sfaccettature ed ha operato con grande rispetto nei confronti dei cittadini, convinto che “l’ascolto” sia un’importante forma di democrazia. Il questore Anzalone si è reso protagonista di importanti operazioni di polizia che hanno portato all’arresto di pericolosi latitanti e di numerosi criminali dediti alla commissione di gravi reati, riuscendo a garantire sempre la sicurezza dei cittadini e contribuendo ad accrescere e rafforzare quella fiducia che in ogni singola comunità non deve mai venir meno sia verso le istituzioni sia verso le forze dell’ordine”.

[Anzalone è stato il questore che ha accusato una giornalista, che scriveva sull’appalto di piazza Fera, di aver messo una bomba alla questura. La giornalista è stata costretta a lasciare Cosenza e non scrivere più di appalti e mafia. Basta solo questo per capire con chi abbiamo avuto a che fare]

Parole generiche che si possono applicare a chicchessia. E che mettono in evidenza la natura fittizia dell’atto. La verità è che nei miseri 3 anni che li hanno visti in carica sono più le cose negative che girano in città sul loro conto, che le cose positive. E se avessimo fatto un referendum cittadino sulla concessione della cittadinanza onoraria ai tre, di sicuro sarebbe finito con un bel NO.

GdD