Cosenza. Arrical, Dipartimento Ambiente e Valle Crati: “Ho visto lei che bacia lui… che bacia lei… che bacia me!”

“Ho visto lei che bacia lui… che bacia lei… che bacia me…”. Le parole del tormentone estivo di Annalisa “Mon amour” spiegano alla perfezione quello che sta succedendo in Regione tra Arrical, Dipartimento Ambiente e Consorzio Valle Crati.

Dopo che il Consiglio di Amministrazione del Valle Crati ha sfiduciato il suo presidente Maximiliano Granata (che nella canzone-tormentone sarebbe ME), il presidente di  Arrical Bruno Gualtieri (che nella canzone sarebbe LEI) attacca il Dipartimento Ambiente della Regione (che nella canzone sarebbe LUI).

Attenzione, però: tutti sanno – soprattutto Granata – che è la stessa Regione che scarica sia Gualtieri e sia Granata. Ormai c’è una grande “guerra” senza esclusione di colpi all’interno di chi gestisce i settori strategici (idrico, depurazione e rifiuti) della Calabria. Ma fino ad oggi questa assurda “guerra” sta facendo perdere alla Calabria oltre 500 milioni di euro. Ed altri 100 milioni sono a rischio.

Ma questo Robertino Occhiuto lo sa? Da cosa dipende il silenzio del presidente che, dopo aver perso 300 milioni di euro sull’idrico, ha abbandonato il settore ambiente affidandolo all’inutile affarista e faccendiere Minenna, che ormai veniva rifiutato con decenza parlando anche dalla madre (ammesso che ce l’abbia…)?

Ma anche in questo caso il furbo Robertino sta individuando i responsabili (Granata e Gualtieri, appunto), le cui teste cadranno a breve. Tuttavia, nessuno dei due intende dimettersi. Addirittura Granata – il più inconsolabile – nomina un nuovo Consiglio di amministrazione, dopo le dimissioni del vecchio Cda, con l’inserimento nuovamente di Cosenza, Rende (che stanno nel Cda di diritto) e di due illustri sconosciuti.

Un attaccamento alla poltrona contro tutto e tutti con la speranza di mettere le mani sulla gestione dei 68 milioni di euro per la depurazione… ma Granata sa benissimo che questa è solo l’agonia prima della “morte” o se preferite la mossa della disperazione. Tutte le sue malefatte all’interno di Valle Crati, coperte per anni dai fratelli Occhiuto, ma denunciate da alcuni sindaci, sono venute a galla. Si rischia non solo di far perdere alla Calabria ulteriori 68 milioni di euro, ma di far pagare ai comuni calabresi ulteriori 150 milioni quale sanzione della Comunità Europea oltre che la penale da pagare a Kratos (Alfonso Gallo), che ha già mandato a cagare Granata.

Nell’era dei Pnrr con tutte le regioni d’Italia che cercano di spendere il più possibile, la Calabria è l’unica, in controtendenza, che perde i soldi del Pnrr perché non riesce a spenderli. L’inadeguatezza degli amministratori calabresi rappresenta tristemente un primato. Mentre le teste di legno (l’inutile Granata e il discutibile Gualtieri) rappresentano i servi sciocchi.
Ma oggi Occhiuto sta utilizzando un altro protagonista: il suo vecchio compagno di scuola e di merende Salvatore Siviglia, direttore generale del Dipartimento Ambiente della Regione. L’unico deputato a stritolare Granata e Gualtieri per conto di Robertino.
Ed in tutto questo l’Anci ovvero l’associazione dei comuni, resta muta nonostante i cittadini calabresi stiano perdendo centinaia di milioni di euro.
Ci auguriamo che qualche sindaco di buona volontà difenda gli interessi dei calabresi a partire dalla riunione dei sindaci appartenenti al Consorzio Valle Crati che si terrà martedì 13 presso il comune di Cosenza. Ma se proprio non dovesse essere così, Robertino ha già pronto il piano B…

COSENZA E RENDE: “GRANATA ILLEGITTIMO”

“Proprio perché membri di diritto del CdA del Consorzio Valle Crati, nè il sindaco di Cosenza né il Sindaco di Rende devono essere oggetto di nomina da parte  del Presidente pro tempore del Consorzio Valle Crati che, invece, con il nuovo provvedimento assunto dimostra la pochezza di un’azione che sta mettendo a rischio la gestione dell’organismo, arrecando gravi difficoltà ai Comuni consorziati”. E’ quanto affermano in una nota congiunta il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, ed il sindaco FF di Rende, Marta Petrusewicz.
“Maximiliano Granata – proseguono gli amministratori di Cosenza e Rende –  anziché sbandierarle a parole le doti ” della sua storia  personale e professionale” le attui nel segno della trasparenza, della correttezza amministrativa e della legalità, prendendo atto che è stato sfiduciato dai membri di diritto del Cd.A di Cosenza e Rende insieme alla stragrande maggioranza dei comuni consorziati. Allo stesso, infatti, sono state chieste le dimissioni ed egli rimane in carica solo grazie ad uno statuto “illegittimo”, dimostrando una totale assenza di decoro morale oltre che istituzionale.  Siamo pertanto intenzionati a portare avanti un’azione di ripristino della correttezza amministrativa e della legalità a tutela delle nostre comunità, a nome delle quali chiederemo nelle sedi opportune risposte di merito in ordine a fatti e comportamenti posti in essere dal Granata”.
“Sarà comunque l’assemblea dei sindaci dei Comuni che compongono il Consorzio Valle Crati – concludono Franz Caruso e Marta  Petrusewicz – a sancire la defenestrazione dell’attuale Presidente, che riteniamo illegittimo, chiedendo l’intervento del Prefetto di Cosenza”.