di Francesca Canino
Franceschini oggi pomeriggio sarà a Cosenza non in veste di ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, ma di scrittore. Eppure, la città dei Bruzi avrebbe avuto bisogno della visita del MINISTRO, visto il destino infausto dei beni culturali cosentini. Gli organizzatori della presentazione del libro, compagni del ministro, dovrebbero accompagnarlo tra i vicoli cadenti di Cosenza vecchia, i cui residenti rischiano ogni giorno la vita a causa delle pessime condizioni strutturali della città antica.
Dovrebbero anche condurlo a piazzetta Toscano e raccontargli che è stata sequestrata da oltre un anno per lo stato di degrado in cui versava e versa; dovrebbero condurlo sul colle Pancrazio per fargli ammirare l’ascensore del castello e dirgli che le sale del maniero federiciano sono state adibite a discoteca e bar; dovrebbero raccontargli che non sono mai state trovate finora le autorizzazioni paesaggistiche per la realizzazione del ponte di Calatrava; dovrebbero riferirgli che ad alcune sale della Biblioteca Civica sono stati apposti i sigilli perché il comune non ha corrisposto il canone all’agenzia del Demanio; dovrebbero dirgli anche che non si tutela il paesaggio e il patrimonio arboreo di Cosenza e che Disadorna non è solo il titolo del suo libro, ma la nostra città sempre più rovinata.