Dopo l’era Petrocca, durata 4 anni, è iniziata ufficialmente, alla guida della questura di Cosenza l’era di Michele Maria Spina, 62 anni (Napoli, 30 settembre 1960), in polizia da ben 32 anni (1988), e fino ad oggi questore di Latina. A leggere i numeri del dottor Spina, senza nulla togliere alla sua lunga e onorata attività di investigatore in commissariati difficili (Scampia) e di “inventore di strategie per il controllo dei territori”, la sua reggenza, professionalmente parlando, si annuncia breve. Già, perché i numeri dicono che il tempo di andare in pensione è quasi arrivato. E dopo tanto lavoro, sempre svolto con dedizione e alto senso del dovere, è anche cosa giusta. Massimo un anno e il dottor Spina avrà raggiunto i termini per chiedere il meritato riposo.
Quello che non capiamo, al netto dell’esemplare professionalità del dottor Spina, è: che senso ha nominare un questore a scadenza in un momento delicato della città? Perché da un po’ di anni a questa parte i vertici delle forze di polizia in città subiscono continui cambi? Come fa un dirigente a lavorare su una inchiesta, ad esempio, se sa che deve lasciare? L’impressione resta quella che qualcuno non vuole che i questori si affezionino alle indagini… e magari trasformare la questura in un buon commissariato.