Cosenza, asili nido: finita la pacchia per la cognata di Petramala

La cognata di Petramala

E’ finita la pacchia per la cooperativa Orsa della signora Francesca Rina in Petramala, cognata dell’ex boss e ras della sanità, Franco. Il Comune di Cosenza ha aggiudicato il servizio degli asili nido alla cooperativa Adiss di Paola. L’appalto del Comune durerà 22 mesi. Finalmente ci priviamo della signora Rina, capace di taroccare le carte tre anni fa e di vincere un appalto che aveva perso. 2.200.000,00 euro in due anni, la somma che si è portata a casa l’Orsa con la signora, laureata alla Cepu, assunta come coordinatrice E/1, cioè come una dirigente.

La Rina è sposata con Alessandro Petramala, ginecologo all’ospedale civile dell’Annunziata, fratello di Franco, indiscusso “boss” della sanità cosentina. Ma ricostruiamo, a questo punto, tutta questa intricata matassa della quale ci siamo più volte occupati in questi anni.

Il Comune di Cosenza, ormai da qualche tempo, non gestisce più direttamente gli asili nido di via Roma, via Livatino e Largo delle Vergini.

Il sistema del potere politico in effetti controlla sempre la situazione (soprattutto quando si tratta di assegnare i posti di lavoro disponibili) ma delega una cooperativa, di quelle che vanno tanto di moda oggi, possibilmente del Nord, per portare avanti i soliti affari.

Mario Occhiuto pertanto non solo segue in tutto e per tutto quanto già hanno fatto i suoi predecessori di sistema ma li supera, se possibile, in furbizia e capacità di lucrare. In questo caso, per sgombrare il campo da equivoci, non parliamo di ipotesi di reato ma di opportunità politica. Perché, come al solito, si sperperano fiumi di denaro e si privilegia gente vicina agli amici degli amici. In perfetta linea con la politica del “magna magna”.

La determina 2592 del 2014 aggiudicava alla cooperativa Orsa di Bergamo la gara per l’affidamento degli asili nido per un importo totale di 951mila euro all’anno provenienti dai fondi Pac. Dal mese di novembre 2014, quindi, i bergamaschi dovrebbero aver preso in mano la gestione dei nostri asili nido.
Perché usiamo il condizionale? Ma perché chi frequenta quelle strutture giura e spergiura di non aver mai visto e sentito nessuno, con l’accento settentrionale, passare da quelle parti. Secondo le nostre fonti, il Comune, evidentemente di concerto con la cooperativa bergamasca, avrebbe individuato come coordinatrice delle tre strutture la signora Francesca Rina. Libera professionista, la signora non nasconde, anzi palesa apertamente le sue ambizioni di comando e, in più, è anche imparentata con una famiglia importante. Suo marito, in particolare, è Sandro Petramala, fratello di Franco, supermanager della sanità cosentina ai tempi belli della Secop di Mario Occhiuto.
Successivamente, ci siamo occupati più volte, tra il 2015 e il 2016, del nuovo bando di gara per i tre asili nido della città. E abbiamo passato in rassegna tutte le anomalie della nuova gara, che è stata addirittura annullata in autotutela dallo stesso Occhiuto (che spesso e volentieri, quando vede la malaparata, ricorre a questi “trucchetti”) in attesa di essere riassegnata, poi, alla stessa cooperativa. A vincerla era stata un’altra impresa, l’Adiss, ma la commissione “in autotutela” appunto, dietro ordine del cazzaro, decise di assegnare tutto all’Orsa.

Di seguito, i link che riportano ai nostri articoli sull’argomento asili nido.

Il più importante è proprio il primo, perché si capisce anche chi non era d’accordo con le decisioni di Mario Occhiuto. http://www.iacchite.com/asili-nido-occhiuto-e-de-rose-scaricano-la-cognata-di-petramala-dopo-un-anno-di-disastri/

Seguono gli altri.

http://www.iacchite.com/asili-nido-1-m…ci-degli-amici/ ‎

http://www.iacchite.com/asili-nido-chi-vincera-la-nuova-gara-franza-o-spagna-purche-se-magna/

A gennaio del 2016 arrivò l’annuncio di Palazzo dei Bruzi. “E’ stata aggiudicata alla Cooperativa sociale OR.S.A. la gara per l’affidamento della gestione dei nidi d’infanzia comunali, che riapriranno regolarmente il 7 gennaio prossimo”.

Lucio Sconza
Lucio Sconza

“Le offerte pervenute – proseguiva il comunicato – sono state esaminate ieri dalla Commissione giudicatrice presieduta dall’avv. Lucio Sconza, presenti anche cinque mamme dei bimbi che frequentano gli asili. Per la cooperativa OR.S.A. si tratta di una riconferma nel servizio, grazie ad un’offerta giudicata migliore rispetto alle altre in quanto contenente elementi particolarmente significativi per la corretta gestione dei nidi e per il miglior benessere dei piccoli utenti. Gli asili comunali sono quelli di via Livatino, Largo Vergini e via Misasi”.

Che cosa significava la riassegnazione della gara alla cooperativa Orsa?

Sostanzialmente due aspetti. Il primo: che bisogno c’era di annullare un bando in autotutela se poi ha vinto la cooperativa che aveva già il servizio? E’ del tutto evidente che a Palazzo dei Bruzi ci siano stati momenti di grave indecisione sull’opportunità di ridare il tutto alla Orsa.asilo

Tutti sanno che da Bergamo, sede della cooperativa, mai nessuno è sceso a Cosenza per controllare questo appalto, peraltro anche considerevole. Tutto è in mano alla coordinatrice designata dal Comune e quindi a Francesca Rina, cognata dell’ex direttore generale dell’Asp Franco Petramala. 

Una gestione, la sua, pesantemente condizionata da atteggiamenti da primadonna e del tutto autoritari, che hanno fiaccato la resistenza di molte educatrici, costrette a lavorare in condizioni assurde. Anche dalle mamme dei bambini sono arrivate molte lamentele direttamente al sindaco e al suo staff.

E’ assai probabile che Palazzo dei Bruzi avesse preso in seria considerazione l’idea di un’altra cooperativa proprio per allontanare il soggetto “protetto” di cui sopra. Alla fine, però, sono scesi in campo anche altri fattori esterni.

Ed eccoci all’attualità, con la nuova gara. Una gara diventata ancora più grossa, da quasi due milioni di euro, cui ha partecipato ancora una volta anche il vincitore uscente, la famosa cooperativa Orsa, che è di Bergamo ma è gestita da Francesca Rina Petramala, cognata del ras della sanità.

La Rina confidava nelle manovre del cognato, che è socio occulto a tutti gli effetti della cooperativa in sede locale. Gli asili non sono gestiti per niente bene, la Rina – tanto per capirci – è una che si porta i figli di papà nella sede centrale di via Livatino e lascia i figli della povera gente negli altri asili. Un personaggio pericoloso, degno del suo cognato più famoso. E stavolta è tornata con le pive nel sacco: anche nel clan del cazzaro c’è chi si è stufato di questa situazione e le ha tolto di mano il business. Addio signora Rina e ci saluti suo cognato…