Il 28, 29, 30 e 31 gennaio 2019 si consumerà il rito del rinnovo del Consiglio dell’Ordine Bruzio degli Avvocati. L’Ordine cosentino ha 2.600 iscritti circa, gran parte dei quali non riesce a produrre un reddito sufficiente per poter vivere dignitosamente ed aspetta occasioni propizie per partecipare a concorsi pubblici.
Nessuno, ad oggi, ha inteso aprire una discussione feconda sull’accesso alla professione e sulla fruibilità di un lavoro divenuto ostico e, per molti versi, impossibile da portare avanti. La questione annosa e sempre attuale degli incarichi pubblici (una torta di milioni di euro riservata sempre agli stessi studi e/o agli stessi individui) non è stata mai risolta e in verità l’ordine professionale, su questo argomento, si è sempre contraddistinto purtroppo per una politica trinariciuta, con la quale, da una parte, ha blandito le nuove generazioni assicurando interventi di modifica e successivamente, con il silenzio, ha legittimato, sulla base della libertà di scelta, comportamenti di favoritismo da parte di enti locali e pubblici. Il prossimo Consiglio dell’Ordine degli Avvocati (COA) dovrà schierarsi dalla parte degli avvocati più deboli, giovani e meno giovani, dando nuovo impulso ad una istituzione che ad oggi, diciamolo con estrema franchezza, si è rivelato più un orpello burocratico e sempre meno un contenitore di difesa di interessi generali.
Dunque, il delicato momento che attraversa l’avvocatura tutta impone una seria e provveduta riflessione sull’immediato futuro che non può e non deve prescindere dalla ricerca di una comune unità di lotta. Il pericolo che i piccoli studi professionali chiudano i battenti al fine di essere svenduti al potere delle banche e delle lobbies finanziarie è più che fondato. Ragion per cui andranno immediatamente approntate nuove strategie volte a favorire la tutela degli avvocati meno garantiti.
Il tempo delle oligarchie forensi deve cessare.
Una riforma liberale volta al ridimensionamento delle caste mi trova d’accordo: è una necessità di ampio respiro per il nostro Paese. Nello specifico, la lista Arcobaleno, che ho l’onore e l’onere di presiedere, si propone di avviare un progetto di cambiamento superando finalmente l’ipocrisia di un rito che, di certo, non aiuta a comprendere il disagio di migliaia di colleghi.
LISTA ARCOBALENO ?
1.Emilio Greco
2.Titti Bochicchio
3.Luigi Rinaldo Brusco
4. Maria Francesca Colistra
5. Laura De Bernardo
6.Emanuela De Marco
7. Raffaele Fazio
8. Maria Foglia
9. Teresa Fotia
10.Fabrizio Loizzo
11. Giuseppe Magarò
12. Eugenio Naccarato
13.Pietro Perugini
14. Gabriella Salfi