di Stefano Catanzariti
In una città senza opposizione, dove tutto è concesso, quando qualcuno attacca frontalmente facendo nomi e cognomi, indicando fatti e dati, avviene la lesa maestà. Consiglieri figli di papà che si lagnano dopo che per 3 anni ed una sola delega in mano hanno prodotto 0, consiglieri che hanno inserito i loro affetti più vicini all’interno del comune con consulenze lautamente pagate , politici che dovrebbero avere il foglio di via dalla città per tutto quello che hanno fatto e prodotto negli anni che governano il comune da dietro le quinte e spartiscono fondi ed incarichi a familiari ed amici.
Dirigenti che si permettono il lusso di essere arroganti coi lavoratori che dimenticano che sono al servizio della città e che le richieste di trasparenza sono un dovere da assolvere.
Ma anche associazioni , gruppi politici e singoli cittadini che sono passati dall’essere incendiari con l’amministrazione Occhiuto a silenti e pompieri ora, per qualche spiccio, per una serata che gli hanno fatto organizzare, per fondi per progetti fallimentari in partenza, per aprire locali ed esperienze destinate a chiudere quando finiranno i soldi, per una sede dell’associazione o dell’ente che guidano e di cui fanno parte.
Quello degli asili nido è solo la punta dell’iceberg di un amministrazione ed una città che ha fallito e sta fallendo.
È più facile essere morbidi e mantenere i buoni rapporti in una città provinciale e piccola come Cosenza, dove ci conosciamo tutti e dove a cascata tutti siamo chiamati in causa.
Ma il compito di chi vuole cambiare realmente questa città è essere intransigenti anche quando all’interno di certe storie rischia di finirci in maniera indiretta anche il fuoco “amico”.
Basta complicità, basta silenzi!









