di Pietro de Leo
docente Unical
Illustre Direttore,
mi consenta di intervenire ancora una volta sulla prestigiosa Biblioteca Civica patrimonio inestimabile dell’ Accademia Consentina, storico Ente culturale della città dei Bretii, fondata, come è noto, nel 1511 dal filosofo e umanista Aulo Giano Parrasio.
Come si può riscontrare nel sito dell’ Agenzia del Demanio il 21 maggio 2015 fu diramato il seguente comunicato :
” La Biblioteca Civica di Cosenza continuerà ad utilizzare per i prossimi sei anni [ = quindi sino al 2021] i locali dell’ex-convento grazie all’atto di concessione firmato questa mattina dai rappresentanti della Direzione Regionale dell’Agenzia e dell’ente interessato. Si tratta di un immobile di grande pregio storico-artistico, che fa parte del complesso monumentale dell’ ex Chiesa di Santa Chiara nel centro storico della città. La stessa Biblioteca Civica si occuperà di eseguire gli interventi di manutenzione e conservazione dell’immobile secondo quanto previsto da un progetto edilizio promosso dalla Provincia e dal Comune di Cosenza”.
Considerato che in questi focosi giorni agostani, secondo quanto si apprende dalla stampa, sarebbero stati sequestrati i locali, credo che tutti i cittadini e in particolare gli utenti abbiano diritto di conoscere dettagliatamente coloro – e a quale titolo – firmarono il suddetto atto, e cosa era previsto, compresa l’eventuale rescissione per acclarate inadempienze in itinere.
Non si può ridurre – a mio avviso – un tema così delicato al solito scontro politico, in un momento in cui l’eclisse dei valori e della stessa democrazia, incautamente è indicata come un ritorno al “medio evo” , dimenticando che proprio allora gli scribi di tantissimi monasteri ci tramandarono i classici antichi, che alla fine del sec.XV cominciarono ad essere stampati.
L’ Accademia Cosentina ebbe il merito di acquisirli e tramandarli e aprì al pubblico nel 1898 la sua Biblioteca di cui ancora oggi è l’ente proprietario.
Ma ci fu purtroppo anche qualcuno – come avvenne nel 2009 – che sottrasse qualche notevole esemplare: episodio di cui si occupò il Nucleo di tutela dei Carabinieri, evidenziando nella relazione del 2010 lo stato di degrado in cui versavano le strutture e un Consiglio di Amministrazione del tutto inefficiente.
E se ora l’ ” Agenzia del Demanio” decidesse di mettere parte di essi all’ asta (si fa per dire) chi dovrebbe rispondere in primis ? È una clausola prevista per inadempienze?
È la domanda a cui forse molti nostri lettori vorrebbero una lucida risposta, non appannata da miopi beghe partitiche, senza dimenticare che da oltre un decennio si invoca un nuovo Statuto, mentre i dipendenti non ricevono quanto dovuto e le nuove acquisizioni di libri sono scomparse, come la prosecuzione di dizionari, enciclopedie e riviste sono ferme da quasi venti anni.
E non dovrebbe essere in primo luogo l’ ente proprietario a dare la prima risposta ? C’è per fortuna un Segretario Perpetuo che potrebbe fornire lucidi dettagli.
Pietro de Leo