Cosenza. Bilanci falsi all’Asp, la procura ha chiuso le indagini

Indagini chiuse. Il pm Mariangela Farro ha firmato l’avviso di conclusione dell’inchiesta con la quale è stata giudiziariamente sostenuta la falsità dei bilanci dell’Asp di Cosenza. Si tratta dei documenti finanziari riferiti agli anni 2015, 2016 e 2017. Le anomalie riscontrate nei conti aziendali hanno poi impedito l’adozione dei bilanci successivi da parte dei 9 commissari che si sono succeduti alla guida del comparto sanitario cosentino. Si tratta in particolare dei consuntivi del 2018, 2019 e 2020. L’Asp sarebbe gravata da una perdita di risorse che va dai 500 ai 700 milioni di euro, così almeno si sostiene da più parti…

L’atto firmato dal pm Farro è stato notificato all’ex direttore generale Raffaele Mauro, ai dirigenti Luigi Bruno e Francesco Giudiceandrea, Remigio Magnelli, Giovanni Lauricella e Maria Marano. E, ancora, agli ex commissari regionali alla Sanità Massimo Scura e Saverio Cotticelli, ai dirigenti regionali Antonio Belcastro, Bruno Zito e Vincenzo Ferrari e poi ancora ai dirigenti finanziari dell’Asp Antonio Scalzo, Gennaro Sosto, Fabiola Rizzuto, Aurora De Ciancio, Nicola Mastrota, Elio Bozzo, Alfonso Luzzi e Carmela Cortese.

Le ipotesi di reato contestate a diverso titolo sono l’abuso d’ufficio, e il falso. Gli indagati potranno chiedere di essere interrogati o produrre memorie difensive a loro discolpa. Tra i fatti contestati figurano anche alcune decisioni assunte dai dirigenti dell’Asp che avrebbero favorito taluni dipendenti…

Le indagini condotte dai finanzieri, guidati dal colonnello Nastasi, si basano su decine di intercettazioni ambientali e telefoniche e sull’acquisizione e l’esame di migliaia di atti riguardanti le questioni finanziarie e amministrative della sanità pubblica. L’Asp di Cosenza raggruppa una enorme area che va dal Tirreno allo Ionio, dal Pollino alla Sila. Un’area disseminata di servizi sanitari, ambulatori, ospedali e case di cura costati alle casse pubbliche montagne di denari. L’impiego di così ingenti risorse finanziarie non ha sortito gli effetti sperati, Anzi, i livelli di assistenza offerti alla popolazione appaiono spesso insufficienti. Vani gli elefantiaci sforzi di medici, infermieri e operatori di supporto, peraltro ridotti di numero. Fonte: Gazzetta del Sud