La procura distrettuale di Catanzaro ha ordinato l’esecuzione di 142 misure cautelari nei confronti di indagati ritenuti coinvolti nel vasto e lucroso commercio di sostanze stupefacenti nell’area settentrionale della Calabria.
Si tratta di presunti appartenenti ai gruppi egemoni della ‘ndrangheta tradizionale e della criminalità nomade che avrebbero scandito il passo dello smercio di cocaina, eroina, hashish e marijuana nell’area urbana del capoluogo bruzio in combutta con esponenti delle cosche mafiose della Sibaritide e della fascia tirrenica del cosentino.
Il blitz, coordinato dal procuratore di Catanzaro, Vincenzo Capomolla, ha visto impegnati centinaia di carabinieri, poliziotti e finanzieri operanti sotto le direttive del questore di Cosenza, Giuseppe Cannizzaro, e dei comandanti provinciali dell’Arma, colonnello Agatino Saverio Spoto e della Finanza, colonnello Giuseppe Dell’Anna.
Intercettazioni ambientali e telefoniche, sequestri mirati di partite di droga, rivelazioni di collaboratori di giustizia, costituiscono l’ossatura della poderosa inchiesta che appare come il naturale seguito della maxinchiesta “Reset” scattata nel settembre di tre anni fa con la notifica di oltre 200 misure cautelari. Due i magistrati inquirenti impegnati a combattere attivamente le cosche cosentine: si tratta dei pm antimafia Vito Valerio e Corrado Cubellotti che hanno firmato con il procuratore Capomolla le richieste di emissione di provvedimenti restrittivi.
Nel campo della commercializzazione della droga si sarebbe ripetuto lo “schema” del sostanziale accordo, già emerso in altre indagini, tra i vari gruppi criminali definiti, per questa ragione, dai pubblici ministeri antimafia, “cosche confederate”.
“Zingari” e “italiani” si sarebbero impossessati di tutte le “piazze” garantendosi incassi milionari. Tra i pentiti rivelatisi utili alla ricostruzione dello scenario criminale figurano Celestino Abbruzzese, detto “micetto” e la moglie, Anna Palmieri, entrambi pienamente inseriti nel traffico di stupefacenti e intronei alla consorteria degli Abbruzzese di Cosenza, intesi come “banana” a loro volta collegati ai cugini cassanesi che hanno in Franco Abbruzzese detto “dentuzzo” e nel fratello Nicola, inteso come “semiasse”, gli storici e carismatici punti di riferimento. Nel traffico di stupefacenti lungo l’asse Cosenza-Cassano è stato per molto tempo inserito Gianluca Maestri, narcotrafficante ma pure determinato “azionista” che da alcuni mesi collabora con la magistratura distrettuale catanzarese.
L’inchiesta ricostruisce i canali di approvvigionamento della droga: Sibaritide, Campania, Reggino. Tra le persone oggetto di misure restrittive vi sono il boss ergastolano Francesco Patitucci e il suo braccio destro Roberto Porcaro, protagonista lo scorso anno di una finta collaborazione con la giustizia.
Francesco Patitucci è definito “dirigente, promotore, organizzatore e finanziatore dell’associazione”, considerato “riferimento principale della confederazione di ‘ndrangheta operante a Cosenza e nei territori limitrofi”. Per l’accusa assume “la guida e la direzione del narcotraffico”, occupandosi anche della “gestione degli approvvigionamenti di stupefacente (…) demandando per i compiti organizzativi ai suoi principali referenti Michele Di Puppo, Mario Piromallo, Roberto Porcaro, Salvatore Ariello, Antonio Illuminato”.
LA SCALATA DI MICHELE DI PUPPO (https://www.iacchite.blog/cosenza-la-nuova-massomafia-la-scalata-di-michele-di-puppo-dalla-coop-di-rende-a-erede-di-lanzino-e-presta/)
Nel blitz è finito anche Michele Di Puppo ritenuto vicino a Patitucci e con un ruolo ben preciso nella scelta “dei canali di rifornimento della sostanza stupefacente, acquista grosse partite di stupefacente da destinare all’illecito mercato cosentino, presidiando significative aree di spaccio”. Stessi ruoli quelli assunti anche da Mario Piromallo conosciuto negli ambienti criminali come “Renato”, Roberto Porcaro, Antonio Illuminato, Adolfo D’Ambrosio e Salvatore Ariello. Meno compiti, ma altrettante responsabilità – secondo l’accusa – nel traffico di droga per un altro indagato, Gianfranco Sganga.
L’approvvigionamento di eroina e cocaina era affare di Filippo Meduri, questo quanto contesta la Dda di Catanzaro, mentre Antonio Caputo avrebbe costituito un gruppo autonomo dedito allo spaccio di cocaina, marijuana e hashish. Quest’ultimo viene arrestato il primo aprile 2021, ed a sostituirlo negli affari sarebbe stata Angelina Presta.
Un’altra donna, Silvia Guido (ex moglie di Roberto Porcaro) avrebbe svolto il ruolo di organizzatrice dell’associazione dopo l’arresto dell’ex coniuge avvenuto il 13 dicembre del 2019, coinvolta “nei traffici illeciti di Antonio Illuminato”. La donna si sarebbe adoperata, in alcune occasioni, al recupero dei proventi dello spaccio con l’ausilio di Antonio Basile. Michele Rende avrebbe fornito un contributo all’associazione ponendosi come “canale di collegamento tra i maggiorenti dell’associazione cosentina ed esponenti di altre consorterie” come il reggino Giuseppe Violi (finito ai domiciliari).
Il percorso criminale di Marco Lucanto, invece, è segnato da un primo “legame con il gruppo di Adolfo D’Ambrosio, per poi diventare collaboratore di Antonio Illuminato”. Carlo Bruno sarebbe “fornitore e grossista” del sodalizio, “referente dell’articolazione autonoma facente capo ad Antonio Illuminato”. Per la Dda un “anello di congiunzione tra l’associazione dedita al narcotraffico e quella di matrice ‘ndranghetista di cui Illuminato è esponente apicale” e di cui lo stesso Bruno fa parte. Francesco Marchiotti avrebbe fornito “un contributo indispensabile lavorando in stretta collaborazione prima con Marco D’Alessandro e poi con Gianfranco Sganga”. I fratelli Alberto Turboli e Danilo Turboli (quest’ultimo ex collaboratore di giustizia) avrebbero seguito le direttive impartite da Porcaro, occupandosi di acquisto e rifornimento dello stupefacente. Nelle carte dell’inchiesta compare anche il nome del neo pentito Francesco Greco detto “Checco”, anch’egli avrebbe seguito le direttive di Porcaro. Secondo l’accusa, Manuel Esposito sarebbe “il principale spacciatore dell’articolazione del sodalizio, facente capo ad Illuminato e Carlo”. Viene ritenuto “anello essenziale della catena di distribuzione delle sostanze stupefacenti”.
I NOMI DEGLI INDAGATI
IN CARCERE
- Cosimo Abbruzzese detto Cocchino
- Salvatore Ariello
- Luigi Avolio
- Bruno Bartolomeo
- Giuseppe Bartolomeo detto Geppino
- Gaetano Bartone
- Antonio Basile
- Enzo Bertocco
- Antonio Bevilacqua detto il Topo
- Leonardo Bevilacqua
- Carlo Bruno
- Dimitri Bruno
- Umberto Cacozza
- Francesco Bruno Calvelli
- Pietro Capalbo
- Antonio Caputo detto Totonno
- Giuseppe Caputo
- Vincenzo Caputo
- Augusto Cardamone
- Giuseppe Carolei
- Simone Carrieri
- Giuliano Caruso
- Stefano Casole
- Luisiana Castiglia
- William Castiglia
- Fabio Ciarlo
- Egidio Cipolla
- Fabiano Ciranno
- Umberto Franco Conforti
- Marco D’Alessandro
- Adolfo D’Ambrosio
- Pamela D’Ambrosio
- Andrea D’Elia
- Attilio D’Elia detto Cristian
- Massimiliano D’Elia
- Valentino De Francesco
- Maurizio Della Cananea
- Francesco Costantino De Luca
- Pietro De Mari detto Coccobill
- Maria De Rose
- Mattia De Rose
- Armando De Vuono
- Vanessa De Vuono
- Michele Di Puppo
- Paolo Elia
- Immacolata Erra
- Manuel Esposito
- Gianluca Fantasia
- Simone Ferrise
- Marco Foggetti
- Luigi Antonio Capalbo
- Cristian Giordano
- Francesco Gentile
- Pasquale Germano
- Silvia Guido
- Giuseppe Gozzi
- Pierpaolo Guzzo
- Antonio Illuminato
- Francesco La Cava
- Giuseppe La Cava
- Salvatore La Cava
- Rolando Liguori
- Massimiliano Lo Polito
- Nadia Lo Polito
- Marco Lucanto
- Francesco Marchiotti
- Pietro Mazza detto Giampiero
- Alessandro Meduri
- Antonio Meduri alias Paciottino
- Filippo Meduri
- Francesco Meduri
- Pietrangelo Meduri
- Ottavio Mignolo
- Daniela Monaco
- Kevin Montalto
- Ivan Montualdista
- Antonio Morrone
- Francesco Mosciaro
- Tatjana Natale
- Stefano Noblea
- Pamela Falvo Occhiuto
- Cristian Pati
- Karim Pati
- Rosina Pati
- Salvatore Pati
- Francesco Patitucci
- Vittorio Pino
- Mario Piromallo
- Roberto Porcaro
- Diego Porco
- Angelina Presta
- Massimiliano Presta
- Giuseppe Provenzano detto Tolli Tolli
- Andrea Pugliese
- Cesare Quarta
- Paolo Recchia
- Michele Rende
- Filippo Maria Rende Granata
- Andrea Rudisi
- Michele Rudisi
- Franco Scorza
- Antonio Segreti
- Alfredo Sirufo
- Gianfranco Sganga
- Luca Trotta
- Alberto Turboli
- Danilo Turboli
- William Zupo
- Franco Zupo
- AI DOMICILIARI
- Luca Bevilacqua
- Domenico Chimenti
- Agnese Crocco
- Giuseppe Violi
- Federica Bartucci
- Giuseppe Chianello
- Francesco Guarnieri
- Luisa Rosanna Occhiuto
- Manuel Prezioso
- Armando Bevilacqua
- Toni Berisa
- Francesco De Grandis
- Danilo Forte
- Claudio Giannini
- Michele Gedeone
- Aurelio Pittino
- Mattia Namik Sposato
- Francesco Viapiana
- Simone De Marco
- Giulio Castiglia
OBBLIGO DI FIRMA
- Cesare Conte
- Giuseppe Longo
- Giuseppe Spagnolo
- Guerino Campobasso
- Daniel Chimenti
- Paolo Greco
- Alessandro Morrone
- Filippo Occhiuzzi
- Roberto Pasqua
- Patrick Patitucci
- Joi Luigi Principato
- Simona Pugliese
Misura interdittiva della sospensione dal pubblico servizio per il finanziere Enrico Dattis