“Cosenza, bruciamo anche gli avvisi di pagamento Imu di Municipia oltre che le bollette”

AL ROGO LE BOLLETTE O GLI  AVVISI DI PAGAMENTO IMU DI MUNICIPIA ?

Nei giorni scorsi associazioni e semplici cittadini hanno protestato a Cosenza contro il rincaro fuori controllo delle bollette dandole letteralmente alle fiamme in un braciere e lanciando un vero e proprio monito; se non si trovano a livello governativo misure incisive per arrestare la spirale degli aumenti legati all’energia e conseguentemente dei prezzi al consumo, la crisi da economica diventerà sociale. Se non si arginerà l’emergenza con misure idonee, presto i cittadini verranno a bussare alle porte dei servizi sociali del Comune.

Anche se la dimensione del problema è vasta, per cui i sindaci hanno bisogno di tempo e spazi di riflessione per individuare soluzioni, è pur vero che nella fittissima foresta delle riscossioni ai danni dei cittadini, alla cui ombra si accendono fiammeggianti falò di polemiche, si aggiungono anche le talvolta assurde pretese impositive di Municipia.

L’Ente a cui il comune di Cosenza ha affidato il servizio di riscossione dei tributi locali per come abbiamo ripetutamente avuto modo di appurare esercita a nostro avviso in maniera distorta il suo mandato, inondando i cittadini di avvisi di pagamento relativi a tasse IMU degli anni passati non tenendo in alcun conto l’istituto del ravvedimento operoso e comminando sanzioni del 30 %. A qualcuno di noi che ha chiesto chiarimenti è stato risposto dai solerti impiegati che è un semplice errore del programma ma che il principio è comunque corretto. Ma siamo sicuri vista la complessità della materia che i programmi siano al passo con l’evoluzione normativa in materia finanziaria? E Se è vera la nostra tesi quanti avvisi e riscossioni non dovute ha inviato Municipia agli ignari cittadini ?

Nel documento da noi contestato, la società Municipia sembra ignorare completamente l’istituto del ravvedimento operoso previsto dalla legislazione italiana che, con l’art.10 bis del D.lgs n.124/2019,  ha abrogato il comma 1 bis dell’art.13 Dlgs 472/1997 ed ha ampliato il perimetro di applicazione dell’istituto anche ai tributi locali, permettendo sanzioni ridotte sia per il ravvedimento lungo superiore a 90 giorni 3.75% (1/8 del 30%), per quello annuale 4.29% (1/7 del 30%), o addirittura ultra biennale.

Come si evince dal riquadro in basso il contribuente per l’imposta Imu 2019 è ricorso all’istituto del ravvedimento operoso per una cifra complessiva di € 533,00 versata il 10/10/2020 comprensiva di sanzioni ridotte ed interessi contro i 513,00 euro (€ 256,00 + € 257,00) di imposta dovuta a cui Municipia ha aggiunto sanzioni del 30%. Sanzioni ripetiamo ingiustificate e, in definitiva, anche se ci fossero eventuali errori nel conteggio ciò non determinerebbe l’invalidità del ravvedimento; quest’ultimo può infatti considerarsi perfezionato anche solo parzialmente, cioè limitatamente all’importo versato entro la scadenza del termine per il ravvedimento, così come spiegato nei chiarimenti forniti in generale sull’istituto in questione dall’Agenzia (circolare n.180/E/1998, circolare n.41/E72011 e circolare 27 E/2013). L’importo da corrispondere per Municipia è di ulteriori € 145,00 mentre dovrebbe essere nullo o prossimo allo zero per chi applica il ravvedimento come in questo caso.

Invitiamo l’Ufficio Tributi del Comune di Cosenza e l’ordine dei commercialisti a dare un contributo e verificare quanto accaduto per evitare che l’emissione di bollettini di pagamento non dovuti vadano a razziare i già magri bilanci familiari, scatenando la rabbia di padri di famiglia la cui dignità viene minata sempre di più insieme alla serenità familiare.

Rivolgiamo un appello al sindaco di Cosenza, che ci piace ricordare affonda radici profonde nel socialismo, affinchè voglia favorire una politica fatta di condivisione e di solidarietà, indirizzando aiuti economici verso le famiglie. In che modo? Per esempio esigendo misure di austerity sugli edifici pubblici, chiudendo le sedi comunali più energivore e contemporaneamente incentivando il lavoro agile, concentrando lo smart working al venerdì al fine di ridurre il numero di giorni in cui la sede lavorativa rimane aperta. Mettendo in campo iniziative virtuose di razionalizzazione dell’energia, si generebbero economie che possono essere destinate a favore delle famiglie più bisognose per il pagamento delle bollette. A tutto ciò si deve associare un politica di maggiore trasparenza, eliminando le pretese impositive di Municipia  quando non dovute, vista la possibilità che il legislatore dà al cittadino di mettersi in regola spontaneamente con l’istituto del ravvedimento. Solo così, spezzando il limite di ciò che sembra impossibile, respingendo l’idea della rassegnazione e dell’immobilismo si può veramente dire di vivere in una città moderna e solidale, in cui il disagio e il tormento dell’animo di persone ai margini della società trovino riparo nell’ascolto solidale degli altri e nell’abbraccio di un’intera comunità.

Associazione Spazio Aperto 1495