Cosenza. Che fine ha fatto la digos?

È da diverso tempo che non si hanno più notizie della digos cosentina. Sono mesi che gli operatori della “divisione investigazioni generali e operazioni speciali” non si vedono in giro. Sembrano spariti nel nulla. L’ultima volta che sono stati avvistati erano intenti a ripulire i muri della città da manifesti sovversivi che esponevano al pubblico ludibrio, con tanto di faccione, tutti i politici calabresi che hanno votato l’autonomia differenziata. Da allora nessuno ha più loro notizie: dove sono? Cosa fanno? Perché non si vedono più in giro? Ci dobbiamo preoccupare?

Questa sparizione non è normale. Deve essere successo per forza qualcosa. Non si può passare da una iperpresenza in cielo, in terra e in ogni luogo della città, caratteristica principale dell’azione della digos cosentina, alla totale assenza dalle piazze e dalle strade. Non è da loro abbandonare i presidi. Così come non è normale passare da esorbitanti richieste di straordinario obbligatorio, segno evidente di un fermento lavorativo, a zero ore di straordinario. Cosa è cambiato in questi ultimi 5 mesi? Forse che non c’è più lavoro da sbrigare? O forse perché stanno lavorando in segreto a qualche super inchiesta su vecchi e nuovi sovversivi in città, e non possono farsi vedere in giro?  La segretezza, in questo genere di indagini, viene prima di tutto.

Abbiamo provato a scavare per meglio capire, ma nessuno si sbottona. Tutto sembra top secret. E allora possiamo solo ipotizzare quello che sta succedendo nelle segrete stanze della digos cosentina: ci sentiamo di escludere una iperattività investigativa segreta, non ricevono una delega dalla procura da quando si è insediato il dirigente De Marco, e l’unica delega che hanno ricevuto dalla Dda di Catanzaro gli è stata ritirata. Non c’è motivo di pensare all’assegnazione di una delega da parte della procura. Forse sono spariti perché sono saltati gli equilibri all’interno del personale e nel rapporto tra lo stesso e il dirigente. Del resto è stato proprio il dirigente De Marco a creare figli e figliastri all’interno della digos. E alla fine tutte le disparità sono esplose. Deve essere andata così, non può essere altrimenti. E per confermare questo, non mancheremo di approfondire.