Gli animi si surriscaldano in vista del referendum per la città unica a Cosenza. E c’è un forte nervosismo nel variegato fronte del Si che si estende da Sinistra Italiana a Fratelli d’Italia, con accuse reciproche di scarso impegno e di caccia ai “franchi tiratori” e a chi rema contro per favorire il fronte del No.
Tra i più nervosi Giacomo Mancini, che ieri sera ha scritto un post delirante sui social nel quale accusa chi lo ha messo tra i “papponi” del fronte del Sì in un bellissimo ed eloquente manifesto che campeggia anche sui muri e sugli alberi della città oltre che sul web e sui social.
Scrive addirittura di “rigurgiti fascisti” e di “squadracce”. Vorremmo ricordare al signor Mancini che nel 2010 appena 14 anni fa (e fino al 2014, quindi solo 10 anni fa, quando poi la legge mise fine a quell’esperienza per i guai giudiziari di Peppe Dj) posava sorridente tra i fascisti – quelli sì – che formavano la tragicomica Giunta regionale guidata dal camerata Peppe Scopelliti e al cui interno troviamo pezzi di malacarne come Pinuzzu Gentile, Mimmo Tallini, persino Totò Caridi! Beh, Mancini ha perso una grande occasione per stare zitto e abbiamo la sensazione che le barzellette sulla sua “carriera” politica andranno avanti alla grande in queste ultime ore che ci separano dal referendum. Ovviamente Mancini può sempre rivolgersi alla… digos o al porto delle nebbie per invocare “giustizia”. Povera Cusenza nostra!