Cosenza in Comune: “Sindaco, meno cosce e più coscienza”

Il 1° luglio 2017 resterà una data storica e memorabile per la nostra città. Per la prima volta si è sfilato per la tutela e l’attuazione de diritti civili LGBTQI. Millecinquecento persone (1500) hanno sfidato il caldo estivo dando vita a un serpentone colorato, variegato, al quale hanno preso parte omosessuali, trans, lesbiche, persone intersessuali. Ma anche molti etero, famiglie al completo con figli giovanissimi – le decine di passeggini in movimento ne sono una testimonianza – famiglie arcobalenofamiglie Agedo (genitori di figli e figlie gay e/o lesbiche, segnando uno spartiacque in questa città, che si è fatta trovare pronta di fronte a una questione di civiltà. Perché è di questo si tratta, di civiltà oltre che di buonsenso.

Come hanno detto gli stessi organizzatori del Cosenza Pride, “siamo stati sommersi di patrocini e adesioni”. È mancato, tuttavia, come tutti sappiamo, il patrocinio del Comune di Cosenza, che si è ben guardato dal promuovere il primo Pride bruzio.

La stessa amministrazione comunale che, però, non si tira mai indietro rispetto alla promozione dei grandi eventi mondani della città, anche di dubbio gusto come “Miss Città di Cosenza”, sezione calabrese della celebre kermesse Miss Italia, che – come si legge sul sito del Comune – si terrà il 4 luglio alle 21 nella “splendida cornice di Piazza Bilotti”.

Location nota per la sua “importanza storica e artistica” come afferma l’assessora ai grandi eventi (assessorato di fondamentale importanza) Rosaria Succurro: “La serata – si pone come obiettivo, oltre a quello di eleggere “Miss Città di Cosenza”, di mettere in evidenza le bellezze della città di Cosenza attraverso la cultura, la storia e l’arte contemporanea che faranno da cornice alla splendida Piazza Bilotti”.

Dunque, ben vengano le manifestazioni di mercificazione del corpo femminile, ma guai a sostenere le battaglie per i diritti di chi continua ancora oggi a essere vittima di bullismo, violenza e omofobia.

Del resto l’idea di città del sindaco Mario Occhiuto abbiamo imparato a conoscerla molto bene in questi sei lunghi anni e non perde tempo di confermarci la sua chiusura sia politica (sia mentale, evidentemente) di fronte alle battaglie di progresso e civiltà come il Gay Pride, un bellissimo regalo che il 1 luglio Cosenza e la comunità gay si sono fatte da sole.

Sindaco, fa sempre in tempo a ravvedersi: meno cosce, più coscienza e diritti sociali.

Cosenza in Comune