Cosenza, concorso truccato all’Annunziata: rinviato a giudizio il primario di Ortopedia

Tanto tuonò che piovve. Era da molto tempo che cercavamo materiale rispetto ad uno degli ultimi concorsi più chiacchierati andati in scena all’Azienda Ospedaliera di Cosenza e in modo particolare per quello di Direttore (o se preferite primario) della struttura complessa di Ortopedia e Traumatologia.

Oggi si apprende che il sostituto procuratore della Repubblica di Cosenza, Emanuela Greco, ha citato in giudizio Gualtiero Cipparrone, 60 anni, direttore dell’Unità operativa complessa di Ortopedia e traumatologia della locale Azienda ospedaliera. Dovrà comparire il 28 gennaio del 2022 davanti al giudice Urania Granata per difendersi dalle accuse di falsità ideologica, proprio in relazione alle attestazioni sottoscritte nella domanda di partecipazione all’avviso pubblico per il conferimento dell’incarico attualmente ricoperto nel nosocomio dell’Annunziata.

Il vincitore, il dottore Gualtiero Cipparrone appunto, aveva lasciato molte perplessità sia per i titoli presentati ma soprattutto per i suoi inevitabili conflitti d’interesse con il potente dirigente amministrativo dell’Azienda Ospedaliera Giancarlo Carci, recentemente andato in pensione.
Cipparrone infatti ha sposato una delle figlie di Ermanna Carci Greco (figlia di donna Vittoria Mancini), che a sua volta è la cugina di Giancarlo Carci e il dirigente, sentita puzza di bruciato perché uno dei medici “battuti” da Cipparrone, ha presentato ricorso, ha pensato bene, proprio qualche giorno prima di andarsene in pensione, di muovere persino le sue pedine per rallentare l’iter – come del resto è avvenuto, visto che si parla di una causa iniziata quattro anni fa – e arrivare al solito insabbiamento.

A fare causa è stato il dottore Massimo Candela, che si ritiene danneggiato dall’esito del concorso.  Candela, in particolare, con ricorso depositato presso il Tribunale di Cosenza – Sezione Lavoro – il 1° agosto 2017, aveva citato in giudizio l’Azienda Ospedaliera di Cosenza, nonché il dott. Gualtiero Cipparrone, nella sua posizione di controinteressato, al fine di

“1) annullare o accertare e dichiarare la nullità e/o dichiarare l’illegittimità e disapplicare la deliberazione n. 148/2017 del Direttore Generale dell’Acienda Ospedaliera di Cosenza con cui è stato conferito a Gualtiero Cipparrone l’incarico di Direttore della struttura complessa di Ortopedia e Traumatologia, nonché accertare e dichiarare la nullità del conseguente contratto di lavoro stipulato tra l’Azienda Ospedaliera e Cipparrone, inerente l’incarico di Direttore della struttura complessa ovvero, in subordine, condannare l’Azienda Ospedaliera ad ottemperare a quanto prescritto dall’art. 55 quater, comma1, D.lgs, n. 165/2001;
2) accertare e dichiarare il diritto del ricorrente a conseguire il conferimento dell’incarico di Direttore della struttura complessa Ortopedia e Traumatologia;
3) condannare la resistente Azienda Ospedaliera a conferire al ricorrente l’incarico;
4) nonché, in ogni caso, condannare la resistente Azienda Ospedaliera a risarcire al ricorrente i danni patiti in conseguenza della condotta illegittima dell’Azienda stessa (…);”

Da tempo uomo di Madame Fifi, la principessa del comunismo col culo degli altri, Giancarlo Carci ha compiuto il capolavoro della sua carriera, per ironia della sorte, proprio quando si insediò alla Regione Scopelliti, che formalmente avrebbe dovuto essere ostile alla Madama ma che nei fatti ha sempre mangiato insieme alla Bruno Bossio e ai suoi affiliati. Così vanno le cose nella Calabria Saudita.