Cosenza, confisca per 22 milioni al “solito” Ioele e ai suoi tre “compari”

La Guardia di Finanza di Cosenza ha eseguito la confisca, su disposizione del Tribunale bruzio, di beni immobili per un valore di oltre 22 milioni di euro nei confronti di quattro soggetti fiscalmente pericolosi in quanto ritenuti responsabili di plurimi reati fiscali e fallimentari commessi con società operanti nel settore della compravendita immobiliare e di autoveicoli.

Nello specifico, il dominus del sodalizio criminoso (il nome non è stato diffuso ma – come scriviamo più avanti – dovrebbe trattarsi del “solito” Antonio Ioele, ndr) si è reso responsabile dei reati di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e bancarotta fraudolenta, avendo sottratto illecitamente al fisco i proventi destinati alla tassazione, reimpiegandoli nella realizzazione di altre attività commerciali riconducibili ai sodali ovvero investendoli nell’acquisto di beni immobiliari costituenti il cospicuo patrimonio del medesimo. Dopo aver eseguito lo scorso anno il sequestro di tali beni, i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Cosenza hanno dato esecuzione al provvedimento di confisca, emesso dal Tribunale di Cosenza – Sezione Misure di Prevenzione, applicando anche nei confronti di soggetti ritenuti fiscalmente pericolosi, in quanto dediti, nel tempo, alla commissione di una pluralità di reati fiscali, societari e fallimentari, la normativa del Codice Antimafia (D.Lgs. 159/2011), solitamente prevista per il contrasto ai reati di criminalità organizzata.

La misura ablatoria ha consentito di sottrarre ai soggetti, per poi farli confluire nel patrimonio dello Stato, i seguenti beni:
– 3 complessi aziendali;
– 19 fabbricati;
– 1 villa di prestigio;
– 2 capannoni industriali di rilevanti dimensioni;
– 3 appezzamenti di terreno;
per un valore complessivo di oltre 22.000.000 di Euro, ritenuti sproporzionati rispetto ai redditi, dichiarati ai fini delle imposte sul reddito, o all’attività economica svolta.

Fin qui il comunicato diffuso dalla Guardia di Finanza, che non fa i nomi dei soggetti interessati dalla confisca. E’ piuttosto agevole, tuttavia, risalire almeno al dominus di questo sodalizio criminoso, che è un soggetto finito ormai da tempo sulla graticola.

Si tratta del “solito” Antonio Ioele, classe 1974, nato in Germania, ma residente a Montalto Uffugo, titolare di una concessionaria di auto (Ioele srl, ex Auto Zentrum) e operante nel settore della compravendita di automobili a Montalto. Era stato già arrestato dalla Guardia di Finanza per bancarotta fraudolenta il 17 giugno 2016 e a dicembre 2017 aveva subito il sequestro di questi beni, che ora sono stati confiscati. 

In particolare, Antonio Ioele avrebbe causato un impoverimento del patrimonio aziendale per un valore di circa 9 milioni di euro senza motivazioni contabili e, inoltre, un indebitamento della società nei confronti dell’erario dello Stato per oltre 32 milioni di euro.

L’imprenditore era stato posto agli arresti domiciliari e il prosieguo delle indagini ha portato al sequestro di questi beni che Ioele e i suoi familiari si erano “pappati” così come fanno decine di altri imprenditori che il Gattopardo neanche si permette di nominare… 

Le indagini erano state coordinate dal procuratore aggiunto, Marisa Manzini e dal sostituto procuratore della Repubblica di Cosenza, Donatella Donato, sotto la supervisione prima del procuratore Granieri e poi del procuratore Spagnuolo. E vi abbiamo detto tutto…