Cosenza, le “talpe” dei clan: la casa popolare gratis a via Popilia per Daniele Lamanna

La zona di Cristo Re a via Popilia

L’intreccio affaristico tra le forze di polizia corrotte, i loro intermediari, i colletti bianchi dei politici e il clan Rango-zingari, anticamera dell’odierna acclarata confederazione dei clan cosentini, ha portato a situazioni al limite del grottesco anche per le case popolari.

Tra queste, è doveroso e opportuno sottolineare come il mediatore dei rapporti tra la polizia (corrotta) e il clan, Enrico Francesco Costabile (condannato oggi in primo grado a 9 anni e 6 mesi), si fosse attivato per procurare a Daniele Lamanna un appartamento popolare facendoselo mettere a disposizione da Romano Francesco senza pagarne il corrispettivo.

La vicenda ha inizio sin dal mese di novembre del 2013 allorquando RANGO Maurizio contattava COSTABILE Enrico e gli chiedeva notizie circa un suo amico che aveva una casa nella zona della parrocchia di Cristo Re, in via Popilia.

Daniele Lamanna

La casa a cui il RANGO fa riferimento, è un appartamento sito alla traversa Gennaro Sarcone n.3 (ex via Popilia lotto di edilizia popolare identificato dal n.133) – una traversa che incrocia con via Alessandro Lupinacci, a brevissima distanza dalla parrocchia sopra citata –   assegnato a PULICE Elvira, deceduta il 16.04.2013, risultante dimora abituale di ROMANO Francesco, come da sopralluogo effettuato dalla Polizia Municipale di Cosenza il 06.05.2013 nonché da situazione di famiglia acquisita presso gli uffici demografici del Comune di Cosenza.

A distanza di alcuni mesi, 1’8-2-2014 Romano Francesco contatta Costabile Enrico chiedendo spiegazioni per non aver ricevuto quanto gli spettava per la cessione dell’alloggio popolare e pretendendo i soldi da Costabile che era stato il garante dell’operazione.

Il 13-2-2014 la situazione non è cambiata: Romano insistentemente chiede a Costabile il   suo intervento, evidenziando di avere problemi economici e chiedendo i soldi a cui ritiene di avere diritto, anche considerando che per accontentare Lamanna aveva liberato l’immobile e aveva scadenze in banca, dove rischiava un protesto…

L’alloggio non sarà mai pagato e Lamanna lo occuperà fino a quando non si butterà latitante per qualche mese prima di “consegnarsi” definitivamente alla polizia. E prima di iniziare, per come sta facendo, a cantare. E magari spiegare chi sono i servitori dello stato che gli hanno consentito tutto questo. A partire da Oscar Fuoco detto il malandrino, “padrone” delle case popolari di Cosenza in quota fratelli Gentile della famiglia dei Cinghiali, arrestato nel blitz “Reset” ma la cui posizione è stata ridimensionata da Riesame e Cassazione.  (https://www.iacchite.blog/cosenza-nel-blitz-di-gratteri-ce-anche-oscar-fuoco-padrone-delle-case-popolari-in-quota-fratelli-gentile/).