Lo avevamo annunciato e così è stato: la Manzini scatta in avanti e stacca Gratteri. La “corsa” a chi arriva prima alla verità sulla corruzione a Cosenza, finora vede in testa la Manzini che con grande impegno continua a marcare stretto i suoi indagati. E in continuità con l’ultima perquisizione all’economato comunale, mercoledì mattina i finanzieri si sono presentati al comando dei Vigili Urbani di Cosenza per l’ennesimo sequestro di documenti relativi ai viaggi e alle missioni dei collaboratori del sindaco Occhiuto.
I finanzieri, guidati da un colonnello, si sono presentati al comando dei Vigili Urbani con il preciso compito di acquisire tutti i documenti relativi alle missioni effettuate dai Vigili Urbani che hanno svolto il servizio di scorta al sindaco Occhiuto.
Il “filone” investigativo è quello relativo alle note ruberie avvenute per anni, nell’impunità totale, a danno dell’economato comunale. Tutto ruota attorno alle dichiarazioni di Giuseppe Cirò fatte alla Manzini. Giuseppe Cirò, ex capo segreteria del sindaco, era stato denunciato dallo stesso Occhiuto perché ritenuto responsabile di un ammanco di 60mila euro dall’economato. Cirò, a detta di Occhiuto, attraverso false documentazioni che attestavano viaggio istituzionali e missioni varie del sindaco, e non solo, mai avvenuti, “intascava” i rimborsi non dovuti, presentando false fatture e false ricevute. Occhiuto aveva denunciato Cirò al suo pm preferito: Cozzolino, con la speranza di limitare l’inchiesta al solo Cirò, cacciato dal cerchio magico del sindaco perché iniziava a pretendere troppo e a ricattare il sindaco. Ma purtroppo per Occhiuto, Cozzolino non è più il titolare dell’inchiesta sulla truffa all’economato comunale.
E quella che doveva essere una punizione per Cirò si è trasformata, per Occhiuto, in un boomerang. La cacciata di Cozzolino che doveva garantire la “circoscrizione” dell’inchiesta al solo Cirò, ha complicato le cose. E la Manzini, che vede Cozzolino come il fumo negli occhi, capita l’antifona, ha allargato l’inchiesta fino ad arrivare al sequestro di mercoledì.
Si dice che i finanzieri si siano concentrati soprattutto sui documenti relativi alle missioni di Giacomo Fuoco, indicato da Cirò come il “braccio operativo” del sindaco per gli “affari” sottobanco. Ed ovviamente anche di altri.
Il tempo stringe e la Manzini ha tutte le intenzioni di tagliare il traguardo e l’ennesimo sequestro dimostra che va dritta per la sua strada senza guardare in faccia nessuno.
La verità si avvicina ogni giorno di più e presto sapremo chi ha detto bugie.