Ho visto cose che voi umani neanche immaginate: ho visto Occhiuto spetalare una margherita recitando: mi arrestano, non mi arrestano, mi arrestano, non mi arrestano, mi arrestano…
Ho visto Paolini rivolgersi all’oracolo di Delfi, per avere notizie sul suo futuro.
Ho visto Orlandino Greco scaricare Sammarco (finalmente l’ha capito) e rivolgersi al mago Otelma per avere notizie sul suo domani.
Ho visto il sindaco Manna, già avvocato dei pentiti, chiedere a Granieri che ne sarà di lui.
Ho visto Potestio piangere sulle spalle di Cozzolino, e consolarsi a vicenda per il loro triste destino.
Ho visto Tridico correre ai ripari rispolverando vecchie pratiche contro i politici corrotti (che aveva seppellito chissà dove), per far vedere che lui è uno che lavora per la Giustizia.
Ho visto la Manzini pettinare bambole.
Ho visto poliziotti, carabinieri, e poliziotti della penitenziaria, accendere candele a san Francesco di Paola, invocando un miracolo.
Ho visto dirigenti comunali come Pecoraro, Cucunato e Dattis darsi da fare per cancellare prove e far sparire documenti compromettenti.
Ho visto quel porco di Guccione ingozzarsi fino a scoppiare, in attesa della fine.
Ho visto tanti uomini della mala locale preparare le valigie per un lungo viaggio. Ho visto confidenti e pentiti fare i boss di giorno e i canterini la sera.
Insomma, ho visto cose che non auguro a nessuno di vedere.
Perché come diciamo da tempo la tempesta arriverà, e guai a trovarsi impreparati. Specie se sei tra i chiamati in causa. Le speranze di farla franca sono sempre più sottili. Nonostante il pressing di cui abbiamo certa notizia sul dottor Luberto. Non c’è giorno che Luberto non riceva telefonate da politici intrallazzini e mediatori di malaffari per cercare di capire se tutta questa ‘nzalata si può ammuntare. Oppure se si può rimandare almeno a dopo le elezioni, con la speranza che dopo vada aru riscuardu. O peggio, che non se ne fa più niente.
Un fuoco di fila costante e quotidiano, al quale sono sottoposti tutti i PM della DDA di Catanzaro. Squilla ogni 5 minuti il telefono di Luberto, e non solo: lo scopo degli intrallazzatori è quello di scoraggiarli, oltre che tentare di inficiare, screditare, annullare l’inchiesta, ed evitare ogni eventuale loro intervento sulla città di Cosenza.
Possono intervenire dove vogliono: Rende, Castrolibero, Acri, Marano, ma non a Cosenza. Che deve restare una zona franca. Fuori dalla Legge e dal controllo dello stato.
Cosenza deve restare una città “tranquilla” altrimenti come faranno traffichini e corrotti a riciclare tranquillamente il loro sporco denaro? Ed è per questo che sappiamo per certo delle pressioni che da settimane il dottor Luberto sta ricevendo dalla politica corrotta. Il che già ci impone una prima riflessione, anzi una prima domanda: ma quando la chiamano questi politici corrotti o presunti tali, che si spacciano magari per suoi amici, lei dottor Luberto che risponde? Gli dà confidenza, o denuncia il fatto ai suoi superiori? Perché non può certo negare di averle ricevute queste pressioni. E noi questo lo sappiamo bene.
Anche lei, come tutti i cittadini, di fronte alla Giustizia, ha l’obbligo di dire la verità. Ci stanno provando. Questo oramai si sa. Non sarà colpa sua, ma resta un fatto deprecabile. Che andrebbe portato all’attenzione non solo dei suoi superiori, ma dell’intera opinione pubblica.
La politica, specie quella corrotta, non può intromettersi nell’operato della procura. Ma qui da noi questo succede sistematicamente. Basta vedere il tribunale di Cosenza per capire che la Legge da noi la fanno i corrotti e i potenti. E chiunque si mette in mezzo diventa un terrorista, un sabotatore, un sovversivo, che va eliminato con ogni mezzo necessario.
Certo è che la responsabilità sociale per questi magistrati della DDA di Catanzaro è enorme. E se non fosse per la loro garantita incorruttibilità, di cui siamo sicuri, ci sarebbe veramente da preoccuparsi per questa continua intromissione della politica nelle vicende che attengono strettamente all’attività della procura. Come siamo sicuri che ogni tentativo di appattamento è stato rispedito al mittente, da parte del dottor Luberto.
Quella di Cosenza è un’ operazione già pronta da tempo, e arricchita negli ultimi mesi da nuove importanti dichiarazioni di pentiti di rilievo quali Bruzzese, Lamanna e altri di cui ancora non conoscono i nomi ufficialmente. I veti a questa operazione sono tanti, e provengono non solo dalla politica, ma anche da magistrati politicizzati al servizio di marpioni e corrotti. Segno evidente che questa inchiesta spaventa tanti, anche magistrati, che con gli intrallazzini hanno avuto a che fare. Ma per loro non c’è pericolo, perché si sa che cane non mangia cane. Per loro qualche trasferimento o qualche prepensionamento. Niente galera.
Insomma, sono settimane che il telefono della procura di Catanzaro squilla ininterrottamente. E la richiesta ai PM della DDA è sempre la stessa: l’operazione a Cosenza si può fermare? E la risposta è sempre e solo una: NO.
Ora c’è da scommettere che i PM della DDA, prima di passare all’azione, proprio per evitare “polemiche e inquinamenti vari”, sono in attesa che qualcuno vada in pensione. Tipo Granieri che andrà, per nostra fortuna e di tutta la città di Cosenza, in pensione il 10 maggio.
Oltre a questo, i PM restano in attesa anche dell’insediamento del nuovo procuratore capo a Catanzaro, il dottor Gratteri. Persona alla quale è difficile fare una telefonata, come quelle che fanno al dottor Luberto. La vedo complicata per corrotti e intrallazzatori professionisti fare pressioni sul dottor Gratteri. Che nei prossimi giorni si insedierà in procura, e si sussurra che abbia già dato più di un’ occhiata all’inchiesta sul voto di scambio a Cosenza Rende e Castrolibero. Un lavoro condotto con coscienza e professionalità dai dottori Bombardieri, Luberto, Bruni. E che troverà il suo compimento nelle prossime settimane con buona pace di chi fino adesso si è adoperato affinchè tutto venisse messo a tacere. Cosa che dovrebbe fare riflettere non poco chi dice di rappresentare lo stato nella nostra città.
GdD