Cosenza corrotta, Rifondazione: “Occhiuto, dimettiti”

Occhiuto si deve subito dimettere!

Le misure interdittive per i tre dirigenti comunali e per un imprenditore amico dell’Amministrazione Comunale e gli avvisi di garanzia per altri dirigenti ed imprenditori “amici” hanno scoperchiato anche ufficialmente la pentola in cui per lungo tempo è bollito un brodo putrido e rivoltante. Una brodaglia composta da appalti affidati in maniera illecita, false “somme urgenze”, forzati spezzettamenti per tenere la spesa per procedimenti al di sotto dei 40.000 euro ed infiniti espedienti per non espletare regolari gare.

Ciò che emerge (anche agli occhi di chi finora ha preferito tenerli chiusi, nonostante l’evidenza!) è un impianto di corruzione perfettamente collaudato che consente di favorire sempre le stesse imprese amiche, senza rotazione né trasparenza, in cambio di vantaggi personali.

Una congerie di fatti gravissimi che non possono non coinvolgere in prima persona anche il Sindaco, il quale non poteva e non può non sapere. Occhiuto recita una pantomima che vuole far ricadere, come in altre occasioni, la responsabilità di un sistema inquinato solo sui dirigenti, facendo finta che la massima autorità cittadina, a cui i dirigenti devono dar conto del loro operato avendo dalla stessa ricevuto responsabilità ed incarichi, viva su un altro pianeta.

Nella migliore delle ipotesi il sindaco è incapace di controllare quanto succede a Palazzo dei Bruzi sotto il suo naso, nella peggiore è il perno di un sistema di potere che stende ponti ed intreccia relazioni private tra un pezzo dei “prenditori” cittadini, pubblici funzionari ed organi di controllo

Occhiuto, in ogni caso ed aldilà della rilevanza penale delle accuse ma soprattutto per la loro riprovevole valenza politica e sociale, deve rassegnare le dimissioni. Certo, potrebbe non aver torto a dire che questo sistema esisteva anche prima di lui, ma ciò non lo esimerebbe comunque dalle proprie gravi responsabilità che, in tal caso, si sommerebbero a quelle uguali degli amministratori del PD che lo hanno preceduto.

Lo diciamo da tempo e lo ribadiamo con forza: sotto il manto delle illusorie meraviglie rappresentate dalle luminarie decorative, dalla ostentata magnificenza delle grandi opere, dai reclamizzati eventi festaioli, si cela un metodo ed una pratica amministrativa dannosi e riprovevoli dal punto di vista politico ancor più che da quello penale. Nella città esistono fermenti politici e sociali utili per rivendicare con forza processi partecipativi allargati, per far si che il denaro pubblico sia utilizzato per soddisfare i bisogni sociali, per combattere povertà ed esclusione e per migliorare la qualità della vita della collettività. Bisogna però distinguere il grano dal loglio!

Né Occhiuto né la finta opposizione del PD garantiscono questo: bisogna imparare a guardare altrove, bisogna costruire percorsi che tengano insieme, scalciando ed isolando mestieranti e politicanti, la parte sana della politica di questa città e tutti coloro che ogni giorno si sporcano le mani mettendo in piedi azioni di solidarietà e di cittadinanza attiva.

Francesco Campolongo, segretario circolo Gullo-Mazzotta PRC Cosenza

Francesco Saccomanno, segretario provinciale PRC Cosenza