Cosenza, cosa sta nascondendo Guarascio alla tifoseria?

Preg.ma Società Cosenza Calcio,
Prima di tutto una domanda: MA CHI CA##O LA CURA LA COMUNICAZIONE DA VOI???

Fonte: La Bandiera Rossoblù (https://labandierarossoblu.wordpress.com/2021/12/30/president-evil/?fbclid=IwAR2TdhkWVPLrHU3qLAw–EAuai3LFbCWr3aZq1OlQl1SRlPlUaXkeTMVxqw)

I nodi sono venuti al pettine in una nemmeno troppo fredda (altro che il gelido inverno russo) sera di fine dicembre 2021, quando il presidente Guarascio ha finalmente rotto il silenzio – con parole in realtà chiaramente redatte da altri – mediante un comunicato, riguardante la notizia dell’offerta d’acquisto ispanorussa esplosa in questi giorni, che è il più clamoroso autogol degli ultimi tempi. E come ti sbagli? Questo autogol clamoroso come al solito lo ha messo a segno la società del Cosenza Calcio. Ci sarebbe anche da ridere, se non fosse che la società del Cosenza Calcio è l’apparato gestionale, economico (vabbè) e organizzativo (si fa per dire) che c’è dietro la nostra squadra del cuore – e allora ci passa immediatamente da ridere.

Il comunicato dato in pasto al pubblico è qualcosa di surreale. Ciascuno di noi redattori del blog lo ha letto e riletto infinite volte ieri sera, perché c’è veramente da non credere ai propri occhi. Con tutto quello che è uscito in questi giorni e che l’altro sito web napoletano Gonfialarete (gemello di quell’AreaNapoli salito alla ribalta con questa vicenda) ha pure pensato bene di rilanciare – pubblicando un nuovo articolo questa volta incentrato sul secondo video che l’idolo Fernando o chi per lui ha piazzato su YouTube -, uscirsene con quel comunicato travalica ogni possibile alibi di incapacità comunicativa, per non parlare di ogni sottinteso circa i contenuti.
Va bene, immergiamoci nella nuova puntata della vicenda.

Prima di tutto una premessa: su questa storia avremmo preferito non doverci tornare. Abbiamo anche preso atto della sordina che la stampa locale ha (legittimamente: ognuno decide in scienza e coscienza cosa sia notizia e cosa non lo sia: ne hanno parlato solo Patrizia De Napoli e Gabriele Carchidi) messo su tutto – e non che ci saremmo adeguati di buon grado, anzi, ma come abbiamo scritto nei giorni scorsi per noi la priorità assoluta adesso è il calciomercato; però davanti a un comunicato del genere, torniamo sui nostri passi. Quanto ci uscirà dalle tastiere (questo articolo, firmato non a caso Redazione, è frutto della concertazione tra di noi e della compartecipazione di tutti i membri del nostro blog) potrà avere la forma di una replica al comunicato stesso e quindi di una risposta alla società; e magari alla fin fine sarà proprio così, anche se onestamente ormai riteniamo inutile tentare un dialogo con chi non sente e non parla (e in casi come questo sarebbe quasi meglio che davvero non lo facesse, perché quando comunica… apriti cielo).

Partiamo dal titolo: INTERVENTO DEL PRESIDENTE GUARASCIO IN MERITO ALLE VOCI SU UNA PRESUNTA TRATTATIVA. La trattativa viene indicata come presunta, devesi intendere presunta da terzi (noi, i tifosi, la stampa) ma in realtà inesistente. Giusto? L’aggettivo presunta in questo caso mira a mettere in dubbio, in italiano, l’esistenza stessa di una trattativa, no? Bene. Andiamo avanti.

In merito ai fatti bla bla bla il presidente (o comunque chi scrive i comunicati) si dice “costretto ad intervenire per sgombrare il campo da dubbi e perplessità ingenerate nei nostri sostenitori e negli addetti ai lavori“. Un intervento sarebbe stato gradito da mesi anche su decine di altri argomenti diversi, fin da quando abbiamo dovuto ingoiare una retrocessione amarissima, o da quando la stampa locale gli aveva chiesto un incontro – che lui non si è mai degnato di concedere – ma va bene.

Cosa dice il presidente, una volta costretto a intervenire? Ricorda a tutti che “Il Cosenza è un patrimonio del nostro territorio e della nostra gente che ho sempre cercato di fare crescere“, e già! Qui – scusateci, ma – proprio non ce la facciamo a tacere. Veniamo da anni di pesci in faccia su tutti i campi della categoria e anche (e soprattutto) fuori dal campo: ora non pretendiamo di voler assistere per forza una effettiva crescita (uno, magari manco per colpe sue, può pure non riuscire), ma qui non si vedono nemmeno questi sbandierati tentativi. Noi siamo quelli di cui i giornalisti sportivi sulle testate nazionali in diretta TV raccontano che ci si reca al calciomercato con un budget (testualmente) “ridicolo“. Noi siamo quelli “in linea con la pandemia“. Noi siamo quelli che, una volta scappati i buoi – con Mbakogu in infermeria, Carretta a crossare per gli astronauti e la classifica ormai a buone donne -, hanno chiesto (per bocca del nostro amato presidente, ma lo ha fatto spendendo il nome della città tutta) il blocco delle retrocessioni, facendosi e facendoci ridere dietro da tutta la serie B. Noi siamo quelli che hanno bruciato un milione di euro di legge Melandri per non aver saputo fare due calcoli col minutaggio dei giovani (o per non aver capito che Antzoulas ad esempio è greco – pure nazionale under 21 ellenico – e non italiano: non so quale delle due cause sia la più grave). E voi in società siete quelli di Cosenza-Verona, con tredicimila persone (tredicimila santi) abbandonate sotto il sole senza un’informazione, un cancello aperto, una bottiglietta d’acqua, mentre la partita veniva persa a tavolino per i motivi che sappiamo tutti.

Meglio proseguire col comunicato, eh?
Ancora. Dopo altre frasi tra prammatica e circostanza, si giunge al punto: e qui il presidente deve “purtroppo constatare che, nonostante i miei collaboratori abbiano mostrato grande disponibilità al dialogo e abbiano mantenuto la necessaria riservatezza, ci troviamo di fronte alla classica boutade”. Ok, qui ci suona un campanello d’allarme, il primo. Lo sapete cosa significa boutade, sì? Lì a Via degli Stadi lo sapete, vero? Boutade in francese è uno scherzo, una notizia fasulla messa in giro per burla, talvolta una sparata così grossa che è fatta apposta per fare capire che si scherza.
E fermi tutti: se è uno scherzo, una notizia fasulla (una trattativa presunta, come si dice nel titolo del comunicato) su COSA, di grazia, i collaboratori del presidente avrebbero mantenuto la necessaria riservatezza? Non c’è una notizia, dicono: è una boutade, non c’è nessuna trattativa, nessun russo, nessuno spagnolo, eccetera – allora che bisogno c’è di mantenere la riservatezza sul nulla?

I collaboratori avrebbero mostrato grande disponibilità al dialogo con CHI?
Non era uno scherzo dei giornali o di chissà chi? Se era uno scherzo, se gli audio su YouTube sono finti, se non c’è o non c’era o non c’è stata nessuna trattativa, con CHI hanno dialogato questi (cioè proprio Campisano, pare di capire)?
Ed è vero che lui e i collaboratori sono volati a Madrid (fosse pure con RyanAir), come ormai tutto sembra confermare? Per una boutade? Ma si può essere più pittoreschi?
Segue il capolavoro di tutto il comunicato: “Dunque non esistono i margini per far sì che l’iniziale approccio si tramuti in una trattativa“. Alla faccia della trattativa presunta. Di punto in bianco spunta un clamoroso, innegabile iniziale approccio: altro che nessuna trattativa – gli acquirenti c’erano eccome, con buona pace della boutade. In tutta evidenza, semmai in seno alla società Cosenza Calcio non li si è ritenuti seri, la loro proposta non è stata ritenuta congrua oppure è stata ritenuta addirittura inconsistente, come recita il comunicato riferendosi a trattative passate. E per carità, tutto giusto: uno fa le sue legittime valutazioni su chiunque quando deve fare qualunque cosa, compresa la cessione di una società di calcio. Non erano seri questi acquirenti? Vabbè.

Ci si lasci però sottolineare due aspetti: il primo è che, alla luce di tutto ciò, oggi noi in redazione troviamo piuttosto inquietanti le ex voci (oggi, grazie a questo comunicato autogol, quasi diventate verità) circa l’ombra lunga di Usmanov dietro il mediatore spagnolo (Fernando, olè!), gli interessi e gli investimenti del russo in Calabria, addirittura l’intercessione – si dice anche a muso duro – di importantissimi politici calabresi con Guarascio perché senza la cessione del Cosenza salterebbero tutti gli altri investimenti e addio pioggia di soldi. Il secondo è che non abbiamo elementi per valutare la serietà di questi acquirenti / investitori (certo che se dietro ci fosse davvero Usmanov, ci vorrebbe fegato a dire che non sia un imprenditore serio) e quindi per dare ragione o torto alla società: tutto ciò su cui possiamo basarci sono i celeberrimi audio di YouTube, ma se davvero il nodo del contendere fosse l’istituzione di una due diligence che gli acquirenti richiedono (e che pagherebbero loro, come da prassi) e fosse vero che da questa parte assolutamente non si vorrebbe ricorrere a uno strumento del genere (quasi automatico quando si tratta di operazioni di questo livello, per milioni)… beh, in questo caso noi avremmo moltissimo da ridire. Per parlare di boutade e tacciare di poca serietà chi mette sul piatto dodici milioni e chiede una due diligence a tutela del proprio investimento ci vuole fegato, come dicevamo poco sopra:. ricorda un po’ la storia del bue che chiama cornuto l’asino.

Se poi il problema fosse – come si sente nella conversazione tra Fernando e il presunto Campisano – che i debiti andrebbero computati tutti nei 12 milioni dell’offerta (altro che abbassare la cifra solo del 10%, come vorrebbe Guarascio) la cosa per noi assumerebbe contorni assai preoccupanti, perché se non bastasse l’avanzo di 12 milioni (una volta detratti i debiti) ad accontentare il proprietario, di quanto sarebbe allora questa esposizione debitoria?
Che cosa salterebbe fuori con la due diligence?

Continua il comunicato dicendo che “se si dovessero riscontrare ulteriori elementi lesivi dell’immagine della nostra Società attiveremmo le dovute tutele“: ci permettiamo di suggerire, per meglio difendere l’immagine, di approntare immediatamente una (auto)tutela che ha la priorità su tutte le altre – quella di non scrivere più un comunicato da qui all’eternità. Fatelo per voi stessi e pure per noi.

Mò tenetevi forte che arriva il finale: “la mia presidenza” – conclude il presidente Guarascio – “si è, sin da subito, contraddistinta per la massima trasparenza”. Ok, il metaverso Marvel è arrivato fino a qui: non sono filtrati nella nostra dimensione solo i nemici di Spiderman e gli Spiderman di altri universi, ma anche un Guarascio di un universo parallelo – uno la cui presidenza si è da subito contraddistinta per la massima trasparenza. Vorremmo chiuderlo in una stanza col Guarascio della nostra dimensione – quello (giusto per limitarci agli ultimi mesi) sparito dai tempi della retrocessione e a cui vanamente per mesi la stampa ha chiesto una conferenza – per sentire cosa si dicono.
Per il grande rispetto che nutro per il Cosenza e per i suoi sostenitori” – compresi, sempre per limitarci a un esempio, quelli daspati per aver osato contestare come fa qualunque tifoso quando le cose vanno male? Quelli già citati di Cosenza-Verona? – “chiunque voglia avvicinarsi alla Società dovrà dimostrare di essere motivato ad agire nello stesso alveo e a proseguire il percorso finora compiuto al servizio dei colori rossoblù“: no, eh, presidente, proprio no… il prossimo, se ci è consentito esprimere un desiderio, lo vorremmo leggerissimamente diverso da te.
Esattamente come il prossimo centravanti noi lo vorremmo leggerissimamente diverso da Mbakogu. Fatti due conti.

E considera pure questo, caro Presidente: che tutto quello che emerge da questo comunicato non fa altro che rinforzare il pensiero di chi ritiene che questa gestione vergognosa, presa in giro da tutti per il suo dilettantismo, sia voluta! Considera anche che adesso i tuoi sodali non potranno più dire che “se non c’è lui, non c’è nessuno” – e non ci riferiamo solo a questa ultima trattativa.
Sì, perché (se ricordate) questo Blog esordì mettendo in evidenza una trattativa in atto con un gruppo campano già questa estate – quando eravamo ancora in C – e le modalità di comportamento della Società, guarda caso, verso i possibili acquirenti furono le stesse, con la stampa che bollava tutto come una bufala e non se ne occupava. E chissà quante altre persone prima di quest’anno hanno provato a bussare alla porta per fare Calcio a Cosenza!

Non ultimo, aver dato un fondo di veridicità a quell’audio che sta circolando, lascia un senso di forte preoccupazione quando Fernando urla “farete la fine del Catania!“. Ecco, su questo vorremmo veramente dei chiarimenti ed energiche smentite in merito. Scherzi a parte, non siamo certamente gente che dà retta a un audio YouTube, un vocale whatsapp o una voce qualsiasi; però noi stessi abbiamo già reso noto a tutti sul nostro Blog – tramite un’analisi dettagliata del bilancio – che la situazione non è così florida come si cerca di far passare. La vera domanda però è: PERCHE’?
Com’è possibile che non si riesca ad avere una Società alla pari delle altre (persino le neopromosse!) ogni santo anno?
Cosa si sta nascondendo ai tifosi, quelli veri, quelli che ci tengono VERAMENTE ai nostri colori?

A queste domande non possiamo trovare una risposta noi da soli, ma sarebbe utile che la VERA tifoseria iniziasse a premere perché la verità emerga. Prima che sia troppo tardi, e che si ripeta una fine dolorosa e già vista.
E poi, quella cifra. Quella cifra – abnorme per gli investimenti (?) fatti finora – da dove emerge? Perché se si rende pubblico (anche tramite i dipendenti della società) che la stessa “fa sacrifici“, vorremmo sapere come si coniuga il tutto con queste richieste. A rigor di logica, anche se i conti fossero a posto, questa “scatola vuota” – priva di strutture, con molti prestiti e pochi giocatori di proprietà, nessun progetto e prospettiva – non vale e non può valere certe cifre, perché si presume che comunque non incassi tanto – e che quindi teoricamente gestirla e mantenerla non converrebbe (nemmeno in serie B?).
Dove sta l’inghippo, caro Presidente? E dietro quale artifizi e silenzi si nasconde una verità che tutti evitano? Stiamo giocando a qualcosa, ma di sicuro non è Calcio.

La Redazione