Cosenza, cronisti di regime: il Far West ce l’avete nella testa e soprattutto in casa

Da sinistra: Martelli, Saverio Greco e Giancarlo Greco

Conosco i fratelli Alfredo e Mario Cellini da quando eravamo soltanto dei ragazzini, visto che siamo coetanei. Siamo stati fratelli di curva allo stadio San Vito ma non solo. All’inizio degli anni ’90, quando lavoravo a Telecosenza, gestione Giacomo e Donna Vittoria Mancini, loro erano al “Renzelli”, praticamente sotto la porta, nel centro storico.

Poi, quando sono andato a lavorare al Quotidiano della Calabria, a Castrolibero, nel 1996, loro gestivano il Daily Bar prima di mettersi in proprio e passare al Caffè Cellini.

Alfredo e Mario Cellini sono due ragazzi straordinari, grandi lavoratori e senza nessun santo in paradiso. Quello che hanno realizzato e guadagnato è solo frutto del loro lavoro e della loro tenacia. Sono stati bravissimi nel crearsi una clientela e a diventare punto di riferimento per migliaia di persone a Castrolibero.

Ieri qualcuno ha litigato davanti al bar e, intorno alle 19, il minchione di turno, per far vedere che aveva una pistola in macchina, ha fatto lo splendido ed ha esploso qualche colpo.

Sono andato a vedere cos’era accaduto e nel giro di poco tempo tutto è tornato alla normalità ma non avevo fatto i conti con i media ed i cronisti di regime, a partire proprio da quelli che sono i “vicini di casa” dei Cellini cioé quelli del Quotidiano e i loro “affiliati radiofonici” rampanti, rampolli dei peggiori poliziotti di Caracas, altra gentaglia che non ti dico. Sono partiti in quarta a mettere fotografie del bar e tutto quanto “fa spettacolo”, salvo poi fare marcia indietro qualche ora dopo quando hanno capito di aver preso il solito granchio.

Eh sì, perché i Cellini a quell’incapace dell’editore-ombra del Quotidiano ovvero Francesco Dodaro sono sempre stati sullo stomaco. Fin da quando hanno lasciato il bar in gestione e si sono messi in proprio privando l’imprenditore (?!?) di tanti soldini “sicuri”. E siccome i “dodariani” sono forti con i deboli e deboli con i forti, ecco servito il grande pezzo di cronaca dei miei stivali con tutto quello che serve per mettere in cattiva luce il bar e magari portare acqua al mulino del bar di famiglia a due passi. Cose veramente dell’altro mondo!

Ma i più penosi non sono stati quelli del Quotidiano ma i lecchini de La Provincia di Cosenza, il giornale del gruppo paramafioso de iGreco. Stamattina hanno scritto sulle loro locandine di merda “Far West al bar Cellini di Castrolibero”.

Gente senza coglioni, tenuta al guinzaglio da quattro traffichini ignoranti, pezzenti arricchisciuti come diciamo dalle nostre parti, dopo che il padre ha creato una fortuna ed è stato pure fatto fuori in circostanze mai chiarite, ma che a loro (i figli inconsolabili) hanno portato solo soldi a palate e rapporti di spessore con i politici corrotti.

Ebbene, sul foglio più scadente e inutile della città edito da questi buffoni senza arte né parte stamattina hanno avuto il coraggio di scrivere la parola “Far West” nella speranza che qualche allocco ci abboccasse e gli regalasse 1 euro sulle spalle di due ragazzi che lavorano e si fanno un mazzo così. Ma vi rendete conto di dove siamo arrivati?

Il Far West, cari servi de iGreco, ce l’avete nella testa e soprattutto in casa. E la prossima volta che parlate dei Cellini, per favore, sciacquatevi la bocca che non ne siete degni.

Gabriele Carchidi