IL CALCIO E’ DELLA GENTE, RISPETTO PER IL POPOLO ROSSOBLU’!
COMUNICATO STAMPA ULTRA’ COSENZA CURVA SUD 1978
Il calcio è della gente, è di chi si alza la mattina e va a lavorare, è di chi un lavoro in questa terra maledetta non ce l’ha, è di chi dalla provincia per recarsi ad una partita già spende ingenti cifre in carburante.
Viviamo tempi di enormi difficoltà economiche e sociali, la scelta di elevare ulteriormente il biglietto delle curve per le partite considerate “di cartello” è una vergogna. Non tutti possono permetterselo, come pensate possa reagire un genitore che vuole portare i suoi figli allo stadio e magari deve rinunciarci a causa di una cifra insostenibile? Come pensate possa reagire un bambino innamorato del Cosenza a vedersi negata la possibilità di andare allo stadio?
La scelta di Guarascio e della società del Cosenza Calcio è per l’ennesima volta contro il popolo rossoblù. Una scelta che è totalmente in linea con un calcio che è completamente schiavo del denaro. E’ chiaro che ormai l’unica cosa che conta per chi dirige le società calcistiche è arricchirsi gonfiando quanto più possibile le proprie tasche. Di contro c’è chi per andare allo stadio e professare il proprio amore per la propria squadra ed i propri colori fa dei sacrifici enormi. Sacrifici che non vengono rispettati dagli avari come Guarascio. Già quando andiamo in trasferta ci troviamo a fare i conti con prezzi dei settori ospiti alle stelle, ragion per cui lo scorso anno esponemmo in Curva Sud lo striscione “Biglietti trasferte, prezzo uguale e con un tetto”.
La Curva è da sempre un settore popolare, un luogo dove si incontrano persone di ogni classe sociale che altrimenti mai si sarebbero conosciute. La Curva è il luogo dove si innescano meccanismi di solidarietà che ne rappresentano la forza. Quello che più conta per noi è difendere l’identità popolare della Curva Sud protestando senza fare mancare l’unica cosa sana di un calcio malato, il sostegno dei nostri colori e della nostra città.