Cosenza, il Demanio vuole anche il Museo dei Brettii: la situazione

Sugli sfratti che il Demanio ha messo in atto a danno di alcune istituzioni culturali cosentine, vale la pena soffermarsi ancora e ampliare l’argomento anche con l’aggiunta di qualche interrogativo che necessita di risposte precise.

La città che rischia di perdere i suoi presidi culturali e che si definisce attonita dinanzi alla notizia dei sigilli a un’ala della Biblioteca civica, ora apprende che un’analoga situazione investe anche il Museo dei Brettii e degli Enotri.

Perché tanto accanimento per i luoghi della cultura cittadina? Combinazioni agostane o un vero e proprio atto per mettere ferro ignique gli ultimi rigurgiti di un piccolo mondo teso verso il sapere?

Fughiamo subito ogni dubbio dicendo che alle combinazioni è difficile credere, visto il disinteresse che l’attuale amministrazione comunale ha da sempre dimostrato verso la cultura, nonostante la miriade di eventi culturali che vanta di aver organizzato, trattandosi, in verità, di eventi folkloristici di bassa lega.

Sono proprio le ultime notizie sulla Biblioteca e sul Museo a costituire la prova schiacciante del disinteresse che il Comune mostra da anni nei riguardi della cultura, diversamente non si sarebbe giunti alla chiusura di una parte della Biblioteca – vero patrimonio cittadino del sapere – per il mancato pagamento dei fitti al Demanio, né al pasticciaccio del Museo che il Demanio ha dato in concessione al Comune, in cambio, illo tempore, dell’edificio sito in via Calabria che oggi ospita l’ufficio dighe.

Non ha avuto seguito lo sfratto del Museo per il fatto che l’azione di pignoramento è stata bloccata dal Tribunale. E perché non si è agito allo stesso modo con la Biblioteca, prevenendo il Demanio dall’apporre i sigilli? È difficile credere che non vi sia stato un preavviso, quindi le responsabilità ricadono su tutti quanti sapevano ciò che sarebbe successo e non hanno preso i dovuti provvedimenti perché disinteressati al destino della Biblioteca, che, come abbiamo ricordato in questi giorni, ha un direttore fantasma, diversamente dal Museo che può contare, invece, sull’attenzione del suo direttore.

C’è anche da dire che per il Museo, diversamente che per la Biblioteca, sono stati eseguiti dei lavori di ristrutturazione che, insieme alla cessione dell’edificio di via Calabria, hanno in parte compensato le richieste del Demanio.

Rimane, però, da soddisfare in toto queste ultime, giacché il complesso di Sant’Agostino che ospita il Museo dei Brettii ha un valore maggiore della struttura in cui è situato l’ufficio dighe. Ecco perché il Demanio ha chiesto il pignoramento del Museo, pignoramento, dicevamo, bloccato dal Tribunale, almeno per ora, perché è chiaro che per il futuro si dovranno corrispondere i fitti o acquistarlo. Lo stesso vale anche per la Biblioteca. E su questo punto le speranze scemano: l’amministrazione comunale sarà disposta a investire per salvare i due luoghi di cultura dai quali non ha un ritorno economico o di immagine?