Anche Franz ha deciso di firmare l’appello dei mille sindaci rivolto a Draghi per chiedergli di restare. Un atto spontaneo e non richiesto, ma anche un atto non contemplato nella “dinamica politica” che interessa i partiti. Cosa c’entrano i sindaci che non “gestiscono” sezioni di partito ma comunità (spesso sotto le insegne del civismo), con la “crisi di governo” aperta legittimamente da una forza “politica di governo”? Niente, stando al protocollo istituzionale che “regola” la crisi che deve risolversi, come Costituzione vuole, nell’alveo dei rapporti tra le forze politiche che siedono in parlamento. E se ciò non avviene la palla passa al capo dello stato. Un conto è esprimere una legittima posizione sulla crisi di governo, un altro e sottoscrivere un documento politico che entra a gamba tesa nella discussione tutta interna al governo. È questione di etica politica e rispetto istituzionale.
Oltre a questo, che politicamente non è poco, la cosa che sorprende dell’adesione di Franz al documento politico del “partito trasversale dei sindaci” è questa: ma che c’entra il socialismo con Draghi? Cosa c’entra la storia del Socialismo di cui Franz si fregia, con il banchiere delle lobby mondiali massoniche e finanziare? Cosa accomuna il padrone all’operaio (per dirla alla socialista)? Domande che poniamo a chi si vanta di avere idee e valori socialisti. Fosse stato per Franz, di firmare il documento non gli sarebbe passato neanche per l’anticamera del cervello.
A ordinargli di farlo la coppia diabolica della politica cosentina: Madame Fifì e Capu i Liuni, al secolo Enza Bruno Bossio e il marito Nicola Adamo, il vero sindaco della città. Sostenere la nascita di un Draghi bis, serve alla coppia per organizzarsi bene in vista delle elezioni del 2023 dove le possibilità di essere candidati ed essere eletti sono ridotte rispetto al passato, e gli aspiranti parlamentari che vorrebbe concorrere sono ancora troppi: per effetto della riduzione dei Parlamentari (da 945 a 600) la Calabria passa dagli attuali 32 parlamentari (21 deputati e 11 senatori), a 19 parlamentari (13 deputati e 6 senatori). Hanno bisogno di sfoltire le file prima di piazzare in “collegi sicuri” Madame Fifì e sodali. E le elezioni anticipate non aiutano questo necessario percorso. Devono essere sicuri di non avere concorrenti, e questo lo possono fare solo se la legislatura arriva alla scadenza naturale. Ed è per questo che hanno ordinato a Franz di firmare il documento trasversale dei sindaci, per dare forza alla richiesta di quasi tutti i partiti presenti in parlamento, sindacati compresi, che vogliono un bel Draghi bis. E il documento dei sindaci in questo contesto assume un valore politico e di pressing su Draghi a non mollare. E poi c’è la questione stipendi dei parlamentari che non è certo secondaria nei loro finti ragionamenti politici.
Se questo vi sembra roba di poco conto, e magari lo è di fronte ai più gravi problemi della città, c’è da dire, però, che una cosa, ancora una volta, la chiarisce: Franz Caruso fa tutto quello che gli ordina Nicola Adamo. Se Nicola gli dice firma lui firma e poi si accuccia. E questa storia lo dimostra.