Fino a qualche giorno fa, conoscevamo una sola famiglia di cazzari, gli Occhiuto da Cosenza. Da una costola di quella famiglia ormai famosa in tutta la Calabria è nato anche il secondo cazzaro, tale Maximiliano Granata detto lo sceriffo (senza pistola), oggetto di scherno e derisione anche sui giornali reggini.
GRANATA, SCERIFFO SENZA PISTOLA (https://www.iacchite.blog/consorzio-valle-crati-granata-sbertucciato-anche-a-reggio-storia-dello-sceriffo-senza-pistola/)
In questi ultimi giorni il cazzaro Maximiliano, amministratore (per un altro paio di settimane fino al 31 dicembre), ha annunciato in pompa magna la sentenza in appello che ha visto soccombere il Comune di Cosenza. Cosenza infatti, dovrà pagare al Consorzio Valle Crati poco meno di 1 milione di euro per servizi dal 1998 al 2000.
Ma questa è la verità? Il suddetto debito è sempre esistito ma cambia il punto di vista. Maximiliano senza pistola, ai tempi del sindaco Mario il cazzaro e con la complicità di quest’ultimo, hanno cercato di fottere gli altri sindaci appartenenti al Consorzio Valle Crati, spalmando il debito di Cosenza verso Valle Crati, e quello di Valle Crati verso Fisia Italimpianti spa (1.000.000,00 di €. circa) sugli atri comuni.
I sindaci, incazzati con Cosenza e Valle Crati, hanno impugnato questa scelta scellerata ed hanno vinto in primo grado. Oggi, i comuni, hanno vinto contro Cosenza e Valle Crati, anche in appello.
A vincere quindi, non è stato quel gran cazzaro di Maximiliano che insieme al suo ex compagno di merende Mario avevano architettato di ridurre il debito di Cosenza facendolo pagare agli altri comuni, ma hanno vinto i sindaci che si sono difesi contro l’abuso dei potenti.
Il debito, in realtà, era stato già pignorato da Fisia Italimpianti spa nei confronti di Valle Crati che aveva pagato solo in parte. Oggi, grazie alla vittoria in appello, è solo Cosenza che dovrà pagare il suo debito verso Valle Crati e non più gli altri comuni del Consorzio. Anche questa volta il grande piano malefico dei due compari cazzari è stato sventato dai sindaci. Ma oggi è finita anche l’era di Maximiliano Granata che tra qualche settimana ritornerà a ricoprire il suo ruolo inutile presso la Regione Calabria, ritornerà a svolgere la mansione del “raccomandato” che nessuno più vuole e nei fatti ritornerà nelle fogne dalle quali proviene. Porcaria…