Cosenza e “la pezzata del sabato sera”

“… io me la ricordo tutta la cocaina che mi sono tirato. Del resto tutti hanno tirato in questi anni di merda. Chi è che non l’ha fatto? Soltanto i poveri non hanno pippato. E non sanno quello che si sono persi”. Così recitava il sempre magistrale Tony Servillo interpretando Tony Pisapia, cantante napoletano di grande successo caduto in disgrazia, nel primo “lungometraggio” di Palo Sorrentino: “L’uomo in più” (2001). Tony Pisapia, nel tirare le conclusioni della sua vita, durante una intervista, racconta il “bel mondo degli anni 80”, quando coca e champagne erano considerati uno status symbol che solo il “jet set” poteva permettersi. La coca era la droga che i ricchi ostentavano nei festini, nei night club, e ai tavolini riservati in discoteca di quegli anni. Ma oggi non è più così, la cocaina è alla portata di tutti. Anche dei poveri. La “bamba” non è più la droga dei ricchi, tutti oggi possono permettersi una pippata. Sarà contento Tony Pisapia che biasimava i poveri a cui la vita aveva negato il piacere di una pippata.

Il prezzo della “pezzata” in media si aggira in una forbice che va dai 60 ai 100 euro al grammo. Dipende sempre dalla qualità della sostanza. In media la percentuale di purezza della coca consumata si aggira tra il 60 e l’80%. A Cosenza un grammo di “pezzata” costa 60 euro. Con un grado di purezza che va dal 60 al 70%. Con un grammo, se non sei un “appezzato all’ultimo stadio”, si possono fare dalle 8 alle 10 strisce. Che per un sabato sera da sballo in compagnia vanno bene. 60 euro da soli o in compagnia, non sono una grande spesa per un fine settimana all’insegna del divertimento. E se proprio non riesci a trovare una sessanta, da solo o in compagnia, il mercato offre la possibilità di acquistare “microdosi”. A Cosenza va molto il ventino (20 euro). Circa 0,3 grammi di sostanza. Che equivalgono a “due botte” ben fatte o a tre così così. E un ventino è davvero alla portata di tutti. Ed è proprio nei fine settimana che al consumatore giornaliero di coca, che in città sono davvero tanti, si aggiunge il consumatore del sabato sera. Quelli che pensano: smetto quando voglio. Ma quasi nessuno, poi, ci riesce, perché l’uso della “pezzata”, presa a “piccole o a grandi dosi”, porta sempre, senza nessun eccezione, alla dipendenza. E il triste numero degli “appezzati” in città cresce sempre di più.

Il consumo di cocaina in città ha raggiunto, da tempo, livelli allarmanti, con effetti devastanti sulla vita sociale, familiare e economica dei consumatori. L’ondata di coca che travolge la città non risparmia nessuno dalla tentazione di una “botta e via”.  E l’abbordabilità del prezzo invoglia anche i più giovani a “provare la trasgressione”. E i pusher, come si sa, non guardano in faccia nessuno. Anche stasera saranno pronti a vendere lo sballo a tutti. Pure ai ragazzini e alle ragazzine che per non sentirsi “diversi” dai loro compagni, quelli fighi e spadaccini che pippano, si lasceranno trascinare, senza calcolare le conseguenze come i loro compagni fighi e spadaccini, nella “pezzata del sabato sera”. Che non somiglia per niente al “sabato sera” di John Travolta. Uno stillicidio che andrebbe fermato con ogni mezzo necessario.