Cosenza, e ora protestiamo davanti al Tribunale contro la corruzione: vi aspettiamo (tutti)

FOTO FABRIZIO LIUZZI

In tanti ci sono rimasti male. Specie i tanti lecchini di Occhiuto, a cominciare dai fratelli Granata, che speravano in disordini durante la manifestazione “Stutamu Salvini-Cosenza non si lega”. Ci sono rimasti male perché nessuno si aspettava una così grande partecipazione. Speravano in quattro gatti in piazza, per poter poi dire: ecco i soliti facinorosi dei Centri Sociali. E speravano che i divieti imposti dalla questura fermassero la voglia di dissenso maturata in tutti questi anni dai cosentini che non ne possono più di Salvini e del malgoverno cittadino.

Ma così non è andata: migliaia e migliaia di uomini, donne e bambini in piazza a gridare tutta la loro rabbia contro i portatori di odio e guerra. Una marea umana che civilmente ha manifestato il proprio dissenso contro i nuovi barbari. Quelli venuti da “fuori” e quelli locali. Una giornata stupenda per chi crede nella democrazia e una giornata da dimenticare per chi come i fratelli Granata hanno perso il passaggio sul “carro dei vincitori”.

Perché Granata, oltre a prenderla in quel posto, adesso dovrà spiegare anche ad Occhiuto come mai il leader del suo partito non ha voluto candidarlo. Segno evidente che Granata nella Lega, come a casa sua, non conta niente. I suoi appelli a Salvini sono finiti direttamente nel cesso. Così come le sue richieste sottobanco agli amici degli amici di innescare disordini durante la manifestazione. Una sconfitta totale su tutti i fronti. Una disfatta di proporzioni bibliche. Trovare una scialuppa in questa tempesta sarà difficile per loro. Politicamente, così come Occhiuto, sono finiti. La loro lunga storia politica fatta di inciuci e salti della quaglia termina qui. La loro falsità, la loro ipocrisia, ora è sotto gli occhi di tutti. Granata era entrato nella Lega con un solo scopo: favorire la candidatura di Occhiuto che avrebbe, così come ha fatto con tutti i parassiti sociali a lui fedeli, ricambiato il favore con un bell’incarico, sempre pagato dai caggi. A vigna è finita: iativi truvati na fatica. Basta campare con i soldi pubblici.

Archiviata la pratica Salvini nel migliore dei modi, rimane ancora molto da fare. Così ci siamo presi la briga di stilare un bell’elenco, con nomi e cognomi, di tutti coloro i quali hanno commentato i tanti post di promozione del corteo contro Salvini scrivendo: come mai non protestate per tutte le cose che non vanno in Calabria, invece di prendervela con Salvini? Oppure: perché non manifestate contro Oliverio, Madame Fifì, il Cinghiale e tutta la mala politica che ci ha ridotti così? E ancora: dove eravate prima di ieri? Bene. Siamo d’accordo con tutti quelli che hanno scritto questo, e siamo pronti a scendere di nuovo in piazza per le ragioni da tanti segnalate.

Resta da capire da dove iniziare e quando. I temi sono tanti, da dove vogliamo cominciare? Dalla ‘ndrangheta, dalla corruzione, dal malaffare, dalla malasanità, dai politici collusi, dai magistrati corrotti, dai servitori dello stato infedeli, dalla mala depurazione, dall’inquinamento, dal continuo ladrocinio delle risorse pubbliche, dalla mancanza di uno stato sociale, dalla mancanza di lavoro, dalla mala sanità, dalla mancanza di servizi al cittadino. Diteci voi da dove vogliamo iniziare. Il nostro consiglio è quello di iniziare a manifestare sotto le sedi opportune (Tribunale, prefettura) contro la ‘ndrangheta e la corruzione. I due mali maggiori. Il vero problema a Cosenza: tangenti, clientelismo mafioso, corruzione politica, collusione tra mafia e stato deviato. Noi ci siamo, resta solo da stabilire una data per la prossima manifestazione che potrebbe essere anche venerdì prossimo. Se siamo d’accordo potremmo iniziare a costruire la mobilitazione partendo con la creazione di una pagina su FB. Vediamo adesso chi si presenterà in piazza. Noi abbiamo l’elenco e vi faremo sapere.