“Sapere ciò che è giusto e non farlo è la peggiore vigliaccheria”, diceva la buonanima di Confucio. E diceva bene Confucio! Quando sai da che parte sta il giusto e decidi di voltare la faccia dall’altra parte, lasciando spazio alla prepotenza e all’abuso, non solo si diventa complici silenti dell’ingiustizia, ma è l’atto più vigliacco che un uomo possa compiere. La vigliaccheria è spesso il paravento dietro il quale uominicchi senza spina dorsale nascondono la loro sudditanza al potente di turno, perché incapaci di ribellarsi alla propria viltà. “Meglio un vigliacco vivo che un eroe morto, soprattutto se il vigliacco sono io…” recitava Totò nel film “I due colonnelli”. Che è quello che pensano sinceramente i vigliacchi. Vigliaccheria che non va confusa con la sana paura che guai non ci fosse. Dalla paura nasce il coraggio. Dalla vigliaccheria solo la rassegnazione alla schiavitù. Si è vigliacchi per scelta non per paura. Ed è quello che hanno scelto di essere il sindaco Franz Caruso, l’assessore Buffone, e la dirigente dei servizi sociali Fittante. Sanno ciò che è giusto, ma hanno scelto come rifugio sicuro la vigliaccheria, piuttosto che ribellarsi alla prepotenza, all’imposizione, e all’illegalità.
E se ognuno è libero, seguendo la propria coscienza, di comportarsi come gli pare di fronte ad una ingiustizia, la vigliaccheria non può essere accettata da chi occupa un ruolo pubblico. Non si può essere vigliacchi nei confronti di chi con prepotenza usa la cosa pubblica per fini privati, e a discapito dei cittadini. E nulla può giustificare questa squallido atto di codardia. Nulla può giustificare la vigliaccheria dimostrata dal sindaco Franz Caruso, dall’assessore Buffone e dalla dirigente Fittante nella gestione dell’emergenza abitativa che in città esiste da sempre, e che nessuna amministrazione ha mai affrontato con coraggio. E il perché è sotto gli occhi di tutta la città. Non osano, per codardia, opporsi al monopolio, che dura da oltre 30 anni, imposto dall’ingegner Pianini alla pubblica amministrazione sui fondi destinati ai fitti passivi. Che valgono la bellezza di 600mila euro all’anno, di cui 450mila riconducibili alle società di proprietà del Pianini.
Franz, così come la Buffone e la Fittante, conoscono bene la corsia preferenziale di cui gode Pianini in tutti gli uffici comunali, e non gli hanno mai impedito di commettere una serie di illeciti amministrativi, verificati e riscontrati, di cui sono sempre stati a conoscenza. Come ad esempio nascondere le ordinanze dei Vigili del Fuoco che dichiaravano inagile, già nel lontano 2020, il palazzo di proprietà del Pianini sito in corso Umberto 113, dove alloggiavano 13 famiglie in emergenza abitativa. Un’ordinanza che se ottemperata, così come prevede la legge, avrebbe decretato la fine del pagamento da parte del Comune del “fitto passivo” al Pianini. Perché la pubblica amministrazione non può certo pagare per anni un privato che fitta 13 appartamenti al Comune che non hanno i requisiti, per grave deterioramento strutturale dello stabile, previsti dalla legge per l’agibilità. Ecco perché il documento dei Vigili del Fuoco che ordinavano al Pianini e al Comune di intervenire, insieme al verbale della riunione convocata dal prefetto allertato dai vigili sulla pericolosità strutturale dello stabile di corso Umberto 113, a cui parteciparono l’assessore Buffone e la dirigente Fittante, sono stati imboscati.
Ottemperare all’ordinanza dei Vigili del Fuoco significava chiudere il fatiscente palazzo e far perdere al Pianini un lucroso affare: 13 appartamenti (per modo di dire) a 550 euro al mese fanno quasi 86mila euro all’anno. Sarebbe stata una bella perdita per Pianini. Una bella cifretta che il sindaco Franz e l’assessore Buffone hanno continuato ad elargire al Pianini nonostante fossero a conoscenza della sparizione dei documenti dalla “pratica Pianini”, poi recuperati presso il comando dei Vigili del Fuoco e consegnati al sindaco, al presidente del consiglio, e al capo gabinetto. Quindi, Franz e tutti gli altri, sapevano che il pagamento al Pianini era illecito e hanno voltato la faccia dall’altra parte da vigliacchi quali sono. Senza porsi neanche per un istante il problema della sicurezza delle famiglie che nel rudere di corso Umberto 113, su cui grava anche una ordinanza di demolizione, ci abitano e che c’hanno abitato. Se non è vigliaccheria questa.
Ovviamente non è la sola vigliaccata messa a segno da Franz e compari che più che l’ira dei cittadini temono l’ira del Pianini. Che dopo tutto il polverone sollevato sui suoi intrallazzi in comune e non solo, ha dato il via insieme al sindaco Franz e all’assessore Buffone, all’operazione mettiamo “a posto le carte” prima che qualche sgamo venga fuori. E per timore che la loro vigliacca correità possa essere intesa come una consapevole corresponsabilità con gli intrallazzi del Pianini, Franz e la Buffone hanno trovato il modo per salvare capre e cavoli. Che tradotto significa: prendere le distanze dal Pianini, e nello stesso tempo continuare a garantirgli il lucro che oramai sembra essergli dovuto. Altrimenti Pianini potrebbe prendersela a male.
E per crearsi un alibi Franz e la Buffone – la stessa che fa finta di non vedere gli strani personaggi che risiedono nel suo assessorato e che gestiscono, sotto i suoi occhi e a loro piacimento, il patrimonio comunale, come Franz fa finta di non vedere gli strani personaggi che girano indisturbati per i corridoi comunali portando ‘mmasciate a chi di dovere -, hanno messo a punto un piano per nascondere ogni legame di sudditanza con il Pianini. Franz insieme alla sua giunta ha deliberato che le famiglie in emergenza abitativa che attualmente risiedono in corso Umberto 113, via Rivocati e via Monte Grappa, tutti appartamenti di proprietà del Pianini, entro la fine del mese dovranno lasciare gli alloggi e darsi da fare da soli per trovare una nuova sistemazione. Il Comune donerà loro un contributo di 250 euro mensili per 18 mesi, ma ad una condizione: i nuovi contratti di affitto dovranno essere stipulati tra il cittadino che riceve il contributo e il privato che fitta l’appartamento. In questo modo ogni legame tra il privato che fitta l’appartamento e il Comune, è spezzato. Sarà il cittadino a scegliere liberamente il privato a cui rivolgersi, e non più il comune. Così nessuno potrà più dire, e né più pensare, che Franz e la Buffone e tutto l’apparato burocratico comunale, sono succubi di Pianini.
Il trucchetto, in tutto questo, è presto svelato: se fino a ieri la vigliacca scusa utilizzata da Franz e dalla Buffone per giustificare il monopolio di Pianini sui fitti passivi, era la mancata partecipazione di altri privati alle manifestazioni di interesse promosse dal comune per paura di non essere pagati, oggi questa scusa non vale più. Per il sindaco e l’assessore, evidentemente, tutti i privati che fino a ieri non partecipavano alle gare per paura di non essere pagati, oggi hanno ritrovato la fiducia rendendosi disponibili ad affittare a 250 euro mensili un appartamento ad una famiglia in emergenza abitativa. Che cosa è cambiato, nella mentalità degli altri privati, da ieri a oggi?
Niente, non è cambiato niente, perché le famiglie in emergenza abitativa saranno costrette a rivolgersi per forza a Pianini l’unico disposto ad affittare loro un alloggio con la sicurezza di essere pagato: nessun altro privato affitterà mai una casa ad una famiglia in emergenza abitativa, e questo lo sanno bene il sindaco, l’assessore e l’ingegnere Pianini. Altro che cambiamento! Un misero trucco del sindaco per non esporre più direttamente il comune con contratti alle società di Pianini, e poter dire di aver eliminato i fitti passivi. E invece cambia il metodo di pagamento, ma il denaro finisce sempre nelle tasche di Pianini: il comune da i soldi al cittadino che a sua volta li versa a Pianini.
Ma qualcuno potrebbe dire che in tutto questo Pianini ci perde. Se prima riceveva 550 euro dal comune ad appartamento, ora ne riceverà solo 250, perché è impensabile che famiglie senza un reddito possano integrare la parte mancante dell’affitto. Non vi preoccupate perché Pianini non fa nulla a perdere. Recupererà il dovuto dal Comune non versando, come fa da sempre, gli oneri di urbanizzazione sulla nuova costruzione che sorgerà al posto del fatiscente palazzo di corso Umberto 113. E il gioco è fatto. L’atteggiamento di sudditanza dimostrato da Franz e della Buffone nei confronti di Pianini più che una “semplice vigliaccata”, è giusto definirlo l’apoteosi o il trionfo della vigliaccheria.