Cosenza, emergenza sociale. Rifondazione: “La crisi? Devono pagarla i parassiti della politica”

Dopo quasi due mesi di piena emergenza in molti ancora non hanno visto un euro e la
disperazione sociale continua ad aumentare, commercianti allo stremo e lavoratori costretti da tempo a lavorare in nero non hanno avuto un aiuto, “premiati” per la loro responsabilità con fame e miseria.

Un Governo nazionale attento ai lamenti di Confindustria ma molto meno alle necessità
di milioni di cittadini, mentre quello regionale e il sindaco di Cosenza fanno di tutto per
nascondere le magagne dei loro amici della sanità privata invece di dare risposte concrete ai disagi sociali. Questo è il quadro denunciato lunedì 11 Maggio dai cittadini cosentini, da Prendocasa e da alcune realtà di attivisti, in parte le stesse che con grande generosità e impegno hanno garantito che le famiglie indigenti di Cosenza potessero avere un pasto caldo durante tutta l’emergenza.

Nel pieno rispetto del distanziamento e con tutte le misure di sicurezza necessarie,
numerosi commercianti e cittadini, stremati da una situazione che è diventata insostenibile, hanno manifestato pacificamente la loro disperazione. Davanti a queste proteste, responsabili e giuste, la questura di Cosenza ha risposto in maniera scomposta, multando e aggredendo alcuni manifestanti. Non solo senza soldi, anche picchiati e multati! C’è qualcuno che pensa di prolungare lo stato d’eccezione per poter gestire a proprio piacimento la crisi economica, aiutando i soliti e colpendo milioni di cittadini. Con la responsabilità che li contraddistingue, i  manifestanti presentavano tutti i dispositivi di sicurezza, perché caricarli? Come Rifondazione esprimiamo la massima solidarietà verso la protesta e ribadiamo la necessità di un piano economico straordinario di aiuti ai soggetti più vulnerabili ed a tutte quelle categorie, dai piccoli commercianti alle partite Iva, che rischiano di rimanere vittime della crisi economica.

Questa, purtroppo, non durerà poco ma diverrà drammatica se come nel 2008 le istituzioni
sceglieranno di salvare i potenti e le lobby e non i cittadini normali.
Il governo dovrebbe evitare la mediazione di banche e Regioni, versando direttamente
ai cittadini una forma di reddito di emergenza pronta a diventare una misura strutturale davanti alla crisi che verrà. E non veniteci a dire che non ci sono abbastanza soldi, iniziate a far pagare quelli che non hanno certo problemi ad arrivare a fine mese e che lucrando sulla pelle degli altri non hanno chiuso mentre c’era la crisi.

Che paghino i parassiti foraggiati dalla politica, che paghino i più ricchi e non i più
poveri,: la patrimoniale è una misura di buon senso che non vuole attuare solo chi ha a cuore alcuni interessi particolari piuttosto che l’interesse della gran parte dei cittadini. Le istituzioni locali diano risposte concrete al popolo invece di nascondere le malefatte dei ‘prenditori’ che speculano sulla sanità. Nel 2008 la politica ha deciso di salvare banche e finanza, adesso deve assolutamente salvare i cittadini.

Francesco Campolongo, segretario Circolo Gullo-Mazzotta
Francesco Saccomanno, segretario provinciale
PRC-SE Cosenza