di Ferdinando Gentile
Si parla insistentemente di Gino Strada come possibile commissario al piano di rientro della sanità calabrese. Sicuramente sarebbe una bella notizia, vista la caratura politica e morale del fondatore di Emergency. Solo qualche settimana fa sarebbe stato inimmaginabile ipotizzare una nomina del genere.
Nel caso in cui la nomina dovesse concretizzarsi, sarà un risultato della mobilitazione e della presa di parola di tanti cittadini e tante cittadine calabresi.
Ma non bisogna commettere l’errore di pensare che un commissario, per quanto possa essere onesto, competente e coraggioso, da solo possa cambiare le cose. Soprattutto nella realtà calabrese, dove i tentacoli della malapolitica sono radicati in ogni settore della vita pubblica.
In questi giorni stiamo dimostrando che quando i calabresi e le calabresi si mobilitano possono cambiare le cose. La lotta per sottrarre la sanità dalle grinfie dei parassiti della sanità privata sarà lunga e durissima. Dall’altra parte, la lotta per un lavoro dignitoso e servizi efficienti, per essere liberi di restare in questa terra continua ad essere una battaglia centrale, perché nessuno viva più tra povertà e disagio sociale!
Per tutto questo non dobbiamo fermarci. Ieri siamo stati in presidio davanti i cancelli dell’Annunziata e oggi alle 10 saremo davanti la sede dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza con gli infermieri del Pronto Soccorso in stato di agitazione. Gli operatori sanitari si dedicano a curarci, senza risorse e mezzi, i politici sostengono la diffusione del virus negando risorse economiche e sociali.
Spirlì e compagnia provano ad affollare i salotti TV per ripetere vecchie filastrocche e giocare allo scaricabarile. Non sanno più che pesci prendere. Tentano di pulire i propri curriculum di malaffare e affarismo in vista delle prossime regionali.
Ma il loro tempo è finito, lo abbiamo detto, le mobilitazioni che stanno attraversando la Calabria sono solo l’inizio.