Covid Cosenza, il report dell’Asp. Nell’area urbana oltre 500 positivi (306 a Cosenza), ma il virus dilaga anche in Sila e nella Valle del Crati

La sanità calabrese, come tutti sapete, è nelle mani di un gruppo di dirigenti e funzionari corrotti, che da decenni ormai affossano gli ospedali per favorire la lobby delle cliniche private. Uno dei personaggi più squallidi si chiama Antonio Belcastro, è di Catanzaro, è stato il direttore della Fondazione Campanella, contribuendo al saccheggio di oltre 100 milioni di denaro pubblico ma è sempre al suo posto di Dirigente del Dipartimento di Tutela della salute. Ed è lui che decide come e quando diffondere le informazioni sui contagi in Calabria con atteggiamenti che definire irresponsabili è quasi un eufemismo.

Oggi conoscere con esattezza i dati sul contagio in Calabria è una pia illusione. Non solo perché ormai anche le pietre sanno che vengono “truccati” e manomessi ma anche perché Belcastro e la sua cricca cercano in tutti i modi di nascondere quanto stia diventando vasta la diffusione del virus, spalleggiato ovviamente da quei sindaci truffaldini – quelli di Cosenza e Rende in testa – che non si degnano di informare correttamente la cittadinanza.

Ogni tanto, tuttavia, Sua Eminenza Belcastro, tolti il cappuccio e il grembiulino con i quali si agghinda nottetempo, dà il via libera alla diffusione dei report delle Asp provinciali e così stamattina abbiamo in mano quello di Cosenza, dove i contagi stanno per arrivare a quota 2000 con un centinaio di ricoverati.

L’area urbana cosentina è diventata ormai da qualche settimana il territorio più flagellato dall’emergenza virus. A Cosenza città, tanto per essere chiari, i soggetti positivi adesso sono 306 (290 in isolamento e 16 ricoverati) e il sindaco cazzaro invece di comunicarlo ai cittadini gioca a fare i blitz all’ospedale e a fare ordinanze di assunzioni di personale sanitario che nessuno applicherà. Roba da prenderlo a calci nel sedere da piazza Duomo fino al ponte di Campagnano senza soluzione di continuità. Idem come sopra per il suo collega mafioso di Rende, il famigerato Marcello Mazzetta, dove i positivi sono ormai 144. Aggiungendo gli 81 positivi di Montalto e i 20 di Castrolibero (qui per fortuna almeno i sindaci comunicano ancora ai loro concittadini l’evoluzione dei contagi), siamo ad oltre 500 positivi. Un dato enorme e decisamente preoccupante, soprattutto perché viene tenuto nascosto.

Subito dopo abbiamo Sila, Presila e Valle del Crati. Anche in questi territori purtroppo il virus dilaga. Per quanto riguarda la Sila, in questi ultimi giorni si registra un aumento esponenziale dei casi a San Giovanni in Fiore, dove siamo arrivati a 91. Ma non va per niente meglio a Casali del Manco (111 complessivi), Spezzano Sila (82), Rovito (46) e Celico (40). Siamo ben oltre i 300 casi e vicinissimi ai 400. E anche nella Valle del Crati ci sono centri dove sta diventando difficilissimo il tracciamento dei contagi. Tra Rose (67), Bisignano (40) e Acri (34) siamo già vicini ai 150 e arriviamo ad oltre 300 positivi aggiungendo centri come San Pietro in Guarano (51), Luzzi e San Martino di Finita (29), Zumpano (32), Torano (29), Mendicino (22).

Ritorna una certa preoccupazione anche sul Savuto, per i 30 casi di Mangone e i 29 di Rogliano. Le notizie meno preoccupanti invece continuano ad arrivare da Tirreno e Jonio. Sul Tirreno più della metà dei casi arrivano solo da Belvedere (83) e Cetraro (47), mentre sullo Jonio, anche se a Corigliano-Rossano aumentano i casi (59), la situazione è complessivamente sotto controllo. Di seguito, comunque, i dati salienti del report dell’Asp (nella prima colonna il numero delle persone in isolamento, nella seconda il numero dei ricoverati).