Cosenza. Garofani rossi per Giacomo Mancini

L’otto di aprile è una data impressa nel cuore e nel ricordo dei socialisti italiani, di tanti calabresi e di moltissimi cosentini.
L’8 aprile del 2002 infatti moriva a Cosenza, nella sua abitazione del centro storico, Giacomo Mancini. Membro della resistenza, deputato al Parlamento per dieci legislature, più volte ministro, segretario nazionale del partito socialista e sindaco di Cosenza è stato protagonista per più di mezzo secolo della storia politica del Paese.
E dalle prime ore dell’alba sui vari canali social sono stati in tanti a pubblicare una foto con il leader socialista, a vergare un ricordo, a raccontare un aneddoto di vita vissuto. A testimonianza che nonostante gli ormai tanti anni dalla scomparsa, Giacomo Mancini ha lasciato un ricordo vivo e incancellabile che va ben oltre gli ideali che ha rappresentato in vita.

La Fondazione a lui intitolata che conserva il patrimonio archivistico, storico e culturale del leader socialista, ha voluto onorare la ricorrenza organizzando un momento di raccoglimento collettivo a Cosenza nei presi della statua che lo raffigura realizzata dall’artista Domenico Sepe e posata nei pressi del municipio della città.
Folta la partecipazione. In tanti sono arrivati su corso Giuseppe Mazzini con in mano alcuni garofani rossi tanto che nei fiorai cosentini il fiore simbolo delle lotte socialiste è presto andato esaurito.
Ovviamente c’erano i compagni delle ultime battaglie combattute da Mancini come primo cittadino di Cosenza. C’erano i suoi assessori Eva Catizone, poi sindaco della città, e Pietro Mari. Il capogruppo della sua lista Cosenza Domani, Enzo Paolini, l’ex presidente della circoscrizione di via Popilia Romeo Naccarato.
Presenti anche l’ex sindaco di Cosenza Pino Iacino, l’ex sindaco di Paola Roberto Perrotta e l’ex sindaco di Mendicino Mario Crea.

La cerimonia è stata aperta dal presidente della Fondazione Pietro Mancini al quale sono seguiti brevi ricordi da parte di alcuni tra gli intervenuti. E’ toccato poi al nipote e già parlamentare Giacomo Mancini chiudere gli interventi e dare il via alla deposizione di tanti garofani rossi ai piedi della statua.