I carabinieri di Corigliano-Rossano si sono presentati all’Asp di Cosenza ieri mattina per acquisire documentazione sui rapporti con l’Anmi (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi), la famigerata gallina dalle uova d’oro che fa capo al faccendiere Carmine Potestio, da sempre legato alla famiglia Occhiuto, e hanno richiesto al direttore generale Antonio Graziano e ai suoi collaboratori tutti i pagamenti effettuati nel corso degli ultimi tre anni al Centro diagnostico.
Secondo quanto si apprende l’inchiesta sarebbe condotta dalla procura di Castrovillari per competenza territoriale, poiché la sede centrale e operativa dell’Anmi è a Sant’Angelo, nel territorio di Corigliano-Rossano. Le ipotesi di reato sarebbero truffa e falso, visto e considerato che da quando si è insediato Roberto Occhiuto alla Regione Calabria, il fatturato della “macchina da guerra” che fa soldi speculando su mutilati e invalidi si è addirittura triplicato.
La procura di Castrovillari avrebbe avviato l’inchiesta sulla scorta di quanto pubblicato nelle settimane scorse da L’Espresso, che ha scritto espressamente di “conflitto d’interessi” tra la gallina dalle uova d’oro di Potestio e la famiglia Occhiuto. Di seguito, il passaggio dell’inchiesta.
ln provincia di  Cosenza, il gruppo privato in convenzione Anmi (Associazione Nazionale Mutilati Invalidi, sic… ndr) continua a guadagnare spazio nelle attività un tempo svolte dalle strutture pubbliche. Anmi è un centro diagnostico controllato da Carmine Potesto e Michele Di Tommaso e presenta profitti stabili con ricavi in crescita dai 2.9 milioni di euro 2020 ai 5.7 milioni di euro 2023.

Sia il presidente della Regione sia il fratello maggiore Mario. senatore di Forza Italia, sono stati soci di Potestio nella Biofin, una società di brokeraggio assicurativo chiusa nel 2007.
Potestio è stato anche capo di Gabinetto di Occhiuto senior quando era sindaco di Cosenza e suo socio in Ofln. A maggio 2023 Mario Occhiuto è stato condannato a tre anni e mezzo per la bancarotta Ofln. Le udienze di secondo grado inizieranno a marzo 2025 davanti alla corte d appello di Catanzaro.
Dunque, è sotto gli occhi di tutti che i budget di Anmi sono cresciuti tre volte rispetto agli altri e qualcuno finalmente vuole vederci chiaro. I carabinieri di Corigliano-Rossano avrebbero acquisito una parte della documentazione necessaria a ricostruire i budget della struttura e avrebbero chiesto lumi anche all’ineffabile direttore generale, sempre più nell’occhio del ciclone, perché attenzionato anche dalla procura di Milano per lo scandalo delle transazioni milionarie.
L’Anmi è un Centro diagnostico di riabilitazione clamorosamente favorito dalla Regione anche per le visite specialistiche e gli esami come Tac e Risonanza magnetica. Lo stesso Cup online della Regione, infatti, indica sfacciatamente l’Anmi come “alternativa” agli ospedali. Per non parlare dell’assistenza domiciliare integrata, che ormai da anni vede incassare milioni e milioni dall’Anmi in un regime che di fatto “privatizza” anche questo tipo di servizio. Questi meccanismi farebbero parte della truffa messa in essere dall’Anmi con la decisiva “collaborazione” della Regione Calabria, completamente appecoronata ai “desiderata” di questi spregiudicati e finora intoccabili faccendieri.
Si dice che il gruppo che fa capo a Potestio e a Di Tommaso abbia moltiplicato il budget da quando Occhiuto è alla Regione in maniera anche superiore a quanto indicato da L’Espresso: da 4 milioni di budget sarebbe arrivato a più di 14 milioni di euro. Seguiremo da vicino gli sviluppi della vicenda.