Cosenza, il collaudo di piazza Fera è falso come… i soldi del Monopoli

Dopo l’inaugurazione di piazza Fera, Occhiuto cerca disperatamente di giungere alla conclusione delle procedure di collaudo entro il 30 dicembre 2016, in maniera tale da “celebrare” il concerto di Capodanno. La Dda di Catanzaro segue passo passo tutte le vicende truffaldine che portano al “risultato finale”. 

Si giungeva così alla data del 27 dicembre 2016 quando, alle ore 10,27, Guarnaccia contattava Tucci, chiedendogli di vedersi in cantiere e spiegandogli che per ottenere i certificati era necessaria una nuova comunicazione da parte del direttore dei lavori, evidentemente richiesta dal laboratorio NGT-Text Srl, in cui figurassero parametri “meno restrittivi”, pena l’impossibilità del rilascio della documentazione.

Subito dopo Guarnaccia, il capocantiere, contattava nuovamente il direttore dei lavori Francesco Tucci al quale riferiva che, a causa dei difetti riscontrati (definiti da Tucci “endemici”) sulle saldature, era necessario che Tucci classificasse mediante apposita dichiarazione l’intera struttura nella categoria “D”, meno restrittiva, ciò al fine di far rientrare i difetti strutturali e renderli quindi accettabili. Dunque, il 27 dicembre i bulloni delle travi non erano stati ancora serrati completamente.

La soluzione prospettata, tuttavia, esponeva i soggetti coinvolti e in particolare il laboratorio demandato allo svolgimento delle prove, ad una serie di responsabilità che i medesimi non intendevano accollarsi.

Nel corso della serata, alle 19,05, Tucci e il collaudatore Alvaro discutevano ancora della situazione. Per entrambi era importante che sopra le travi del museo, nella serata del 31 dicembre, fosse collocato il palco onde evitare l’affollamento eccessivo di persone proprio in corrispondenza delle travi del museo che erano ancora soggette a ripristino.

Sempre in serata, Raffaella Angotti, in rappresentanza del lavoratorio NGT-Text Srl, riferiva a Guarnaccia di aver valutato la questione relativa ad un eventuale declassamento del livello di accettabilità inerente i controlli da effettuare sulla trave d’acciaio posta nell’area sovrastante il museo. La Angotti specificava che, passando da un livello C a un livello D, sarebbero scomparsi numerosi punti da ripristinare sulle saldature della trave, facilitando in tal modo il lavoro dell’impresa e favorendo il buon esito del certificato propedeutico al collaudo finale dell’opera. E riferiva a Guarnaccia di poter emettere il proprio report nella giornata del 29 dicembre, dopo la verifica delle saldature ripristinate.

Guarnaccia però manifestava le proprie perplessità, ammettendo che questa tempistica avrebbe rappresentato una difficoltà non superabile ai fini della consegna del collaudo in tempo utile ed aggiungeva che i saldatori sarebbero ritornati probabilmente il 2 gennaio 2017 per proseguire i ripristini, assicurando però che con doppi turni di lavoro, il tutto si sarebbe potuto concludere anche entro il 30 dicembre. La Angotti concludeva che sarebbe andata incontro alle esigenze dell’impresa, chiedendo però una comunicazione da parte del direttore dei lavori attestante la classificazione dei livelli di accettabilità…

Guarnaccia quindi chiamava il dirigente comunale Francesco Converso informandolo che il laboratorio avrebbe emesso un certificato positivo, a patto che il direttore dei lavori avesse fornito una comunicazione avente ad oggetto un diverso livello di accettabilità, ribadendo che entro il 30 dicembre i lavori di ripristino delle saldature sarebbero terminati.

In definitiva, nel dialogo si affermava esplicitamente che il certificato emesso dal laboratorio avrebbe tenuto conto anche di lavorazioni che sarebbero state effettuate dopo l’emissione del certificato stesso. A quel punto, però, Occhiuto poteva ritenersi soddisfatto: tutta la documentazione – falsa come i soldi del Monopoli – era stata prodotta e finalmente si poteva mettere in pagamento il SAL all’impresa, il 28 dicembre 2016…

Si giungeva quindi alla conclusione della pratica relativa al collaudo di piazza Fera allorquando in data 29 dicembre il dirigente del Dipartimento Lavori Pubblici – Servizio tecnico regionale – controllo Opere pubbliche – ingegnere Antonio Cairo rilasciava al direttore dei lavori Francesco Tucci l’attestazione di avvenuto deposito della relazione a struttura ultimata attestandone il deposito di altra copia presso l’ufficio.

In data 30 dicembre il collaudatore statico Antonino Alvaro trasmetteva alla Regione Calabria – Dipartimento Lavori Pubblici – Servizio tecnico regionale – il certificato di collaudo statico dei lavori… In pari data il dirigente Cairo gli forniva l’attestazione di avvenuto deposito di copia del certificato di collaudo e la conclusione dell’iter.

Nel documento, a pagina 18, si faceva riferimento alla Ttave del Museo, a doppia T, suddivisa in tre pezzi, ed ai certificati fasulli rilasciati dalla NGT-Text Srl. Del buon esito della procedura discutevano, in data 30 dicembre 2016, il capocantiere Guarnaccia con tale Francesco Stellato (soggetto che ha dato una mano all’organizzazione truffaldina, che fa capo all’impresa di costruzioni della grande famiglia Stellato di Rende ed è anche lui indagato nel procedimento), i quali, nel corso del dialogo, ironizzavano sulla sicurezza della piazza…