Cosenza, il degrado sempre più triste della Villa Vecchia

Gentilissimi amici di Iacchitè,

vorrei sensibilizzare tutti i cittadini e portare a loro conoscenza lo stato in cui versa, ormai da almeno dieci anni, la preziosa Villa Vecchia comunale, sita nel centro storico di Cosenza. Un patrimonio artistico, un polmone verde che ha attraversato secoli e regalato momenti di gioia a noi tutti cosentini. Uno scempio agli occhi dei pochi turisti che la visitano e un danno morale, oltre che un rischio, per i cittadini che la vivono e contribuiscono al suo mantenimento con le tasse.

Benché le colpe siano attribuibili alle persone che, perdendo il senso di civiltà, hanno commesso atti di vandalismo gratuiti e non richiesti, trovo doveroso da parte delle forze dell’ordine e della politica l’immediato ripristino delle regole che ci siamo dati per il quieto vivere e la messa in sicurezza dell’intera area. Non possiamo più permetterci che, dopo le numerose segnalazioni, ci siano ancora staccionate traballanti, divelte o in molti tratti addirittura assenti, moto e auto che percorrono l’intero percorso centrale, all’interno della stessa, ad alta velocità mettendo in pericolo la vita dei bambini che vi giocano e i pedoni che transitano. Siamo veramente in condizioni pietose, eppure la Polizia Provinciale dista a soli pochi metri dal’ingresso del parco.

Dov’è finito il cancello che da anni impediva l’ingresso delle auto e delle moto? Chi riparerà i lampioni pericolanti e rotti? Chi rimetterà in sesto la pavimentazione distrutta dal peso delle auto e dei furgoni che commettono le infrazioni? Aspettiamo che accada un’incidente o una disgrazia? Tipico atteggiamento lascivo della nostra nazione. Spero e confido almeno nella collaborazioni di tutti i cittadini “civili” che amano questa città e sperano ogni giorno in un cambiamento radicale della nostra società. Contro la deriva, dobbiamo opporci con ogni mezzo lecito a disposizione. Coraggio. Cordiali saluti e buon lavoro.

Mario Molfetta N.B: ho informato i Vigili Urbani via email e la polizia provinciale senza avere risposta