Cosenza. Il grande patrimonio del Teatro dell’Acquario

Era il mese di gennaio del 2019 quando il Teatro dell’Acquario di Cosenza, che oggi ha perso il suo fondatore Antonello Antonante, scomparso a 75 anni dopo una grave malattia, aveva ricevuto il suo premio più importante.

“… E’ un po’ come salire sul palco dell’Academy Awards nella notte degli Oscar – ricordava Gianluca Palma su Il Fatto Quotidiano -. Come aggiudicarsi un Tony Award a Broadway, un Laurence Olivier nel Regno Unito o il Molière a Parigi, i più importanti premi teatrali in Europa. Quest’anno, per la prima volta in 42 anni di storia anche il Teatro dell’Acquario di Cosenza, fondato dalla Cooperativa Centro Rat, ha vinto il trofeo più ambito per i teatranti in Italia, il Premio Ubu, giunto alla 41esima edizione, fondato nel 1978 da Franco Quadri, critico e saggista scomparso nel 2011, e organizzato da allora dall’omonima Associazione Ubu per Franco Quadri

Dopo averne esaminato il curriculum, i giudici Ubu hanno riconosciuto al piccolo grande teatro cosentino di “avere nel corso degli ultimi quarantadue anni creato, inventato, organizzato il teatro, in tutte le sue forme, in una città complicata come Cosenza”. Dove nel 1984 sarebbe dovuto andare in scena anche Eduardo De Filippo, come testimonia una lettera originale e firmata da Eduardo in persona a ottobre di quell’anno, che campeggia nel bistrot del teatro: in poche ma preziose righe si scusava con il direttore artistico, Antonello Antonante, di essere costretto a rinviare l’appuntamento in Calabria a causa della malattia che lo portò via pochi giorni dopo…”.

Ma non era stata una bella serata, perché ormai da tempo il Teatro dell’Acquario era costretto a fare i conti con il drammatico taglio dei finanziamenti da parte dei governi che si sono succeduti alla guida del Paese.

“… Il Centro Rat, da quando è nato ha consentito a tanti giovani con la passione per la drammaturgia di sperimentare il teatro nella loro regione, senza dovere per forza emigrare. Ha puntato molto sulla formazione, con i progetti del teatro per ragazzi, ha portato i suoi spettacoli all’estero, rappresentando degnamente la Calabria e il sud.

Sappiamo di aver costruito un patrimonio, giorno dopo giorno, ma sappiamo anche che questo patrimonio, in realtà, non è più solo nostro ma della collettività; è diventato ormai da tempo un bene comune. Il Centro Rat ha semplicemente realizzato ciò che era necessario per la comunità che lo ha sostenuto. Il Teatro dell’Acquario, la compagnia teatrale che ne fa parte, le attività di formazione, tutto ciò che avviene dentro e intorno al nostro agire teatrale, insomma, sono, oggi, anche una vostra proprietà, un vostro diritto/dovere, un bene coltivato insieme da tutti coloro che ne hanno fruito, dando e ricevendo linfa vitale…”. Nel giorno del dolore per la scomparsa di Antonante, la parte sana di Cosenza oggi più che mai ha il dovere di sostenere coloro che si impegneranno ancora con tutte le loro forze per portare avanti gli insegnamenti del suo fondatore.