Cosenza, il nuovo corso dell’Unical trasformerà l’Annunziata

Il corso accademico della discordia. Destinato a sviluppare nell’area settentrionale della regione una “scuola” di medicina, trasformando l’ospedale più grande e importante – l’Annunziata di Cosenza – in un policlinico.
L’idea di istituire un corso di studi nel nome di Ippocrate ha origini lontane. E lo spiega Sebastiano Andò, già direttore del Dipartimento di Farmacia dell’Università della Calabria. Il cattedratico, rifuggendo ogni forma di campanilismo, chiarisce: «Il corso di Medicina dilata le possibilità di accesso di tanti giovani calabresi che aspirano ad approfondire questo genere di studi. Non solo: questo nuovo corso consente di attivare una sempre maggiore interazione con l’ospedale dell’Annunziata vitalizzando e dando visibiltà alle tante eccellenze che già vi operano. Un processo di graduale clinicizzazione del nosocomio potrà estendere le reti formative di scuole di specializzazione già esistenti all’interno delle unità complesse, valorizzando il capitale professionale che potrà appunto avere una scuola medica pronta a implementare i servizi ospedalieri. L’Annunziata» aggiunge il professore Andò «conta su alcune apicalità responsabili di unità complesse che entreranno a far parte del corpo docente del corso di laurea. Si tratta di dirigenti già selezionati dalla sanità pubblica come primari e che sono abilitati già alla docenza. Vi sarà, insomma, una identità formativa che coniugherà assistenza, ricerca e formazione. Si tratta, in sostanza, di un “modello” in cui la scuola medica entra nell’ospedale per garantirne una crescita ulteriore» .

Il corso di Medicina è un progetto che affonda le sue radici in scelte mirate fatte più di 15 anni fa. “Nel 2006 abbiamo cambiato nome alla facoltà di Farmacia, aggiungendo Scienze della Nutrizione e della Salute. Ciò immaginando come diversi profili della sanità dovessero cominciare a convivere sin dalla fase formativa: il farmacista moderno doveva essere contiguo al nutrizionista, all’operatore sanitario e a quanti appartengono alla scuola medica. Dunque – sottolinea Sebastiano Andò – non c’è un problema di competizione, ma un percorso di “eccellenza” riconosciuto per l’area medica ben prima dell’istituzione dell’azione di interateneo con Catanzaro. Un percorso ritenuto di “eccellenza” addirittura nel 2018 dai competenti organi nazionali”. Fonte: Gazzetta del Sud