La Quinta commissione del Consiglio Superiore della Magistratura ha indicato all’unanimità Vincenzo Capomolla, attuale procuratore aggiunto antimafia di Catanzaro, come candidato alla guida della procura di Cosenza. Di conseguenza è stato escluso Vincenzo Luberto, che in un primo tempo era stato indicato insieme a Capomolla.
Capomolla era il candidato gradito a Gratteri, del quale è stato a lungo braccio destro. Seguirà la linea dell’ex procuratore che proprio sul territorio cosentino ha avuto i suoi intoccabili? Un po’ per la presenza di Spagnuolo e la difficoltà a trovare filoni nei quali inserirsi, un po’ per evidenti contraddizioni. Bisognerebbe riannodare i fili attorno all’indagine di Piazza Fera letta da Gratteri a senso unico e salvando la destra di allora, fino ad arrivare ai corsi di Formazione con Nicaso, sotto le insegne di Maduli. Maduli, quindi Pubbliemme che a Cosenza si declina anche in clan Muto (https://www.iacchite.blog/cosenza-la-questione-morale-i-buchi-di-gratteri-e-i-corsi-di-alta-formazione/). L’altro grande problema di Gratteri sono stati gli amici renziani (il gruppo iGreco e Magorno).
Ma ha un peso la preferenza di Gratteri? Gratteri ancora conta in Calabria e i suoi gusti hanno un peso. Perché Gratteri non se n’è mai andato davvero dalla Calabria, in quanto Napoli è la sede del super server unico delle intercettazioni. Uno dei motivi della discordia tra Lupacchini e Gratteri e finito anche al centro di una conversazione mai chiarita e piena di misteri (https://nottecriminaleblog.wordpress.com/2023/09/19/lupacchini-facciolla-e-la-strana-conversazione-sul-super-server-delle-intercettazioni/). Chiaro quindi che server è uguale ad informazioni e informazioni è uguale potere. Ed è andata com’era nelle generali previsioni.