Cosenza, il signor Maurizio è morto nel bagno dell’Annunziata. Appello della famiglia al ragazzo che era con lui in quella stanza

Era il 20 ottobre quando la lettera-denuncia di una nostra lettrice cosentina è diventata virale. Lo zio della ragazza che ci ha scritto si chiamava Maurizio, aveva 56 anni e aveva solo bisogno di essere curato seriamente: invece all’ospedale dell’Annunziata ha trovato la morte addirittura dentro il bagno del Pronto Soccorso. Non serve a niente presentare denunce alla procura di Cosenza, detta non a caso porto delle nebbie. La vera denuncia è quella che ha fatto la nipote della vittima scrivendoci. I veri colpevoli sono i politici, lo sanno tutti. Ma non ci stancheremo mai di ripeterlo. 

“… La sua morte – ci scriveva la nipote del signor Maurizio – non è stata causata da un evento inevitabile, ma da ciò che considero una grande mancanza di attenzione e cura durante il suo ricovero in ospedale. La negligenza dei medici. Mio zio è stato portato d’urgenza in ospedale a causa di una grave crisi epilettica e per rischio infarto. Dopo le analisi, che risultarono nella norma, è stato lasciato nella sua stanza senza monitoraggio, senza controlli, senza infermieri che verificassero le sue condizioni. Purtroppo, durante un’altra crisi epilettica, mio zio è morto in bagno. Il suo corpo è rimasto lì per circa mezzora senza che nessuno se ne accorgesse, e solo grazie all’insistenza di mia zia, che ha convinto il personale a farla entrare per controllare come stesse il marito, è stato possibile accorgersi di quanto era accaduto…”.

E ancora: “… Ritengo che quanto successo sia inaccettabile. Nessuno dovrebbe essere lasciato solo, soprattutto quando è ricoverato per motivi gravi e rischiosi per la vita. Questa vicenda dimostra una mancanza di attenzione e di umanità in un contesto che dovrebbe garantire sicurezza e cura ai pazienti. Scrivo per condividere la mia rabbia e il mio dolore, ma soprattutto per lanciare una denuncia sociale: dietro ogni paziente ci sono vite, famiglie, persone che meritano rispetto e attenzione. L’indifferenza può uccidere quanto la malattia stessa. Spero che rendendo pubblica questa vicenda si possa sensibilizzare l’opinione pubblica e le autorità sanitarie, affinché tragedie come questa non accadano più…”.

Vi chiederete perché vi stiamo parlando ancora di questa vicenda. Ieri la famiglia del signor Maurizio è tornata a contattarci perché ha necessità di sapere chi era il ragazzo ricoverato al suo fianco nella stanza di quel maledetto Pronto Soccorso. È stato lui a dire alla moglie del signor Maurizio che era in bagno da tanto tempo e che non era tornato più nella stanza.
Questa è una testimonianza importante per la famiglia del signor Maurizio per dimostrare la negligenza dei medici dell’Annunziata. 

Di conseguenza, se il ragazzo legge questo appello, può contattarci a questo numero: 0984-645294. Oppure sulla nostra pagina FB. Ma può contattare anche la famiglia del signor Maurizio a questi numeri: 350-1816148 e 392-0900325. Lo faccia per una questione di coscienza e per rispettare la memoria di chi non c’è più.