Cosenza, il “solito” blitz (antidroga…) per pesci piccoli

Sono accusate, a vario titolo, di coltivazione, detenzione e spaccio di droga le otto persone destinatarie delle misure cautelari emesse dal gip della Procura di Cosenza. Dalle prime luci dell’alba, i poliziotti della squadra mobile della questura bruzia – coordinati dal vicequestore aggiunto Gianni Albano e dal suo vice Claudio Sole – hanno eseguito una serie di fermi e perquisizioni  in tutto il territorio dell’area urbana Cosenza-Rende. Le indagini scattate nei mesi scorsi – coordinate dal questore Giuseppe Cannizzaro su delega del capo della Procura di Cosenza, Vincenzo Capomolla –  hanno portato all’identificazione di una rete di spaccio in tutto il territorio dell’hinterland bruzio. Fin qui le notizie ufficiali diffuse dalla questura… E ovviamente vi risparmiamo i dettagli riguardanti i ridicoli “sequestri” effettuati con l’impiego di risorse spropositate per un mezzo blitz senza né capo né coda. Nei fatti siamo davanti alla “solita” operazione specchietto per le allodole e per i caggi per dimostrare che fanno… qualcosa. In perfetto stile Cozzolino. Poca roba, come al solito e sempre pesci piccoli, ché quelli grandi non si possono toccare. Lo sanno tutti e tra la gente cresce il malcontento per queste pagliacciate “volanti”. Per dovere di cronaca, riportiamo i nomi degli arrestati – tra l’altro ai domiciliari eccetto Carlo Bruno (già detenuto). Arresti in casa per Davide Aiello, Piero Fortino, Ettore Torchiaro, Federico De Rango, Giovanna Gervasi… Roberto Casciaro all’obbligo di firma… Ricapitolando: per 5 arresti domiciliari e un obbligo di firma hanno “svegliato” una intera area urbana addirittura con l’impiego di elicotteri. Povera Cusenza nostra!