Cosenza, Izco e la voglia matta di tornare a giocare

Mariano Izco, classe 1983, ha ancora voglia di rimettersi in gioco e non è certo l’ultimo arrivato, dal momento che con le maglie di Catania e Chievo Verona ha portato a casa quasi trecento presenze nel campionato di Serie A. L’altra faccia della medaglia dice che nell’ultima stagione ha deluso a Crotone ma è proprio per questo che ha scelto di ripartire con tutte le sue forze. Da Cosenza. 

Il talento nativo di Buenos Aires ha esordito ad alti livelli da giovanissimo nel suo paese con le maglie di Almagro e Tigre. Ma la sua carriera l’ha costruita soprattutto a Catania: con la maglia degli Etnei è il recordman di presenze in Serie A, oltre ad avere ricoperto il ruolo di capitano nelle annate di massimo splendore. Un regista di centrocampo capace di giocare sia da interno, sia a ridosso degli attaccanti adattandosi all’occorrenza anche come esterno destro alto o basso.

Izco ha lasciato Catania dopo otto stagioni in cui ha collezionato ben 234 presenze condite da 7 reti (di queste 218 in Serie A). Mariano, arrivato nel club etneo nel 2006 da perfetto sconosciuto, ha saputo, attraverso l’impegno ed il lavoro che lo hanno sempre contraddistinto, ritagliarsi uno spazio via via sempre più importante.

Corsa, forza fisica, volontà e anche progressi tecnici, come dimostrato con gol memorabili realizzati contro Juventus, Lazio e Roma. Un’altra sua qualità non di poco conto è la duttilità, visto che si è reso utile negli anni in ogni ruolo del centrocampo, agendo anche da terzino destro e occasionalmente da esterno offensivo. Un eccellente professionista, uno che silenziosamente rappresentava un esempio per i suoi compagni in termini di dedizione e sacrificio. “A Catania ho vissuto gli anni migliori, dai pianti sono poi nate grandissime gioie – ricordava in un’intervista al sito di Gianluca Di Marzio nello scorso mese di novembre –. Agli inizi non è stato facile, non ero molto apprezzato, poi grazie al lavoro, al senso di sacrificio e anche alle critiche costruttive sono riuscito a farmi accettare”. Un momento su tutti, il più bello della sua carriera, ha fatto sì che Mariano entrasse nei cuori della gente. Ci mostra una maglia, per lui decisamente speciale: Il gol del 2-1 alla Juve, a Torino, è la stato la svolta. La mia consacrazione. È stata un’emozione indescrivibile quella del primo gol nella Serie A italiana ad una delle squadre più importanti. Ricordo ancora che quando tornammo, in aeroporto ci accolsero centinaia di tifosi come se avessimo già raggiunto la salvezza. Quella Serie A, difesa con tutte le nostre forze, era piena di campioni che la differenza la facevano anche da soli, non era facile affrontare un campionato di quello eppure quel Catania lì sapeva dire la sua”.Da quando ha lasciato Catania, la malasorte l’ha bloccato. Dopo la prima, brillante stagione al Chievo (25 presenze e 2 reti), un maledetto infortunio al crociato l’ha tormentato e gli ha fatto saltare la stagione 2015-16 ma ha avuto la forza di riprendersi e di giocare a grandi livelli nel 2016-17 con 25 presenze prima di un’altra sfortunata esperienza a Crotone, dove ha potuto giocare solo 5 partite ma non perché infortunato bensì per motivazioni molto “particolari”.

Voglio riscattare sei mesi di panchina immotivata, di cui non ho ancora capito il perché” – si legge ancora nella sua intervista a Di Marzio -, il sorriso sulle labbra è un po’ forzato. La delusione ancora tanta. Contrariamente a quello che hanno voluto far credere, non sono mai stato infortunato anzi, ero parte integrante del gruppo, andavo d’accordo con i miei compagni di squadra e stavo bene, così come ora. Tra l’altro in passato avevo già lottato per la salvezza e dopo tanti anni di Serie A avrei sicuramente potuto dare una mano al Crotone. Non giocare e stare fermo per tutto quel tempo ha sicuramente condizionato il proseguo della mia carriera e penso sia anche il motivo principale per cui oggi mi ritrovo svincolato”, ribadisce Mariano. E pensare che colui che lo ha tenuto lontano dal terreno di gioco è stato Walter Zenga, allenatore conosciuto e già avuto a Catania.

Perché Mariano fisicamente sta davvero molto bene: “Mi alleno una o due volte al giorno con Giuseppe Dispinzieri, fisioterapista anche lui ex Catania. Lo faccio in termini di forza e resistenza, per non ‘perdere la gamba’ e perché ho una gran voglia di tornare a giocare”. Cosenza potrebbe essere la città giusta. Oggi il primo contatto: allenamento al Sanvitino-Delmorgine e condizione già buona: Braglia lo ha schierato esterno destro basso nella prima partitella a ranghi ridotti. Firmerà il contratto tra domani e giovedì.