Noi di Ciroma vorremmo dirti: arrivederci.
Ma non è cosa
ti diciamo: Vici’, ciao!!!
Vincenzo Iaconianni
é morto.
Non se n’é andato…
da nessun’altra parte,
né é scomparso (troppo ingombrante la sua generositá e voglia d giustizia da lasciare così il campo),
nè è salito in cielo
Vicienzu é morto.
L’uomo della “passione e dell’entusiasmo eroico” è morto.
Vicienzu ha dilapidato, felicemente, la sua esistenza nella sola schiavitú del piacere
Ah bellezza !!!?
Come fanno aria, vento e pioggia in modo inavvertibile e palese.
Vicienzu
-e per furtuna-
non é stato un santo e certo non conosceva mediazioni.
Ha vissuto nella sollecitazione e nella cura continua
oltre il compiuto, la noia abitudinaria.
Verrebbe da dire, andando facendo, cercando d oltrepassare, lo Stato presente delle cose.
Affetto da una febbre
sperimentale e sentimentale;
una sorta d inquietudine
sorda ed esaltante e creativa,
giocata nel libero campo che è disertato: dall’ovvio,
dal potere, dai Riusciti.
La sua passione di video reporter, come non pensare fosse in definitiva
quella potenza di dare attraverso i suoi occhi (dolcissimi),
senso all’ energia del vivere.
Un modo, il suo,
d’essere assente/presente,
a sè e agli altri,
dislocando immagini
fino alla felice compulsione barocca della meraviglia.
Vicienzu ha cercato, a furia di scosse,
di smuovere coscienze
in una città dalla curiosità disabilitata che va a estinguersi
in un mojto a santa Teresa.
Il silenzio sia sovrano
nella simmetria che scivola cara e calda nel ricordo
che ognuno, che t’ ha avuto compagno di strada,
porterà celato e saldo in un pensiero antagonista e sorridente
La Ciroma