Cosenza, la deriva del cimitero: “Un lucchetto risolve il problema”

“Un lucchetto che risolve il problema”

L’indifferenza delle istituzioni nei lavori di ripristino e ristrutturazione della cappella monumentale “San Giuseppe” nel cimitero di Cosenza è desolante.
Nuovamente sono qui a scrivere l’ennesima lettera di denuncia per segnalare la totale indifferenza delle istituzioni e la mancanza di risposte all’evidente necessità di interventi concreti che ormai si segnalano da anni.

La cappella in oggetto è la più antica Chiesa-Cappella sorta all’interno di Colle Mussano, sottoposta a vincolo monumentale in funzione della sua antichità e della sua bellezza.
E’ stata, negli anni, interessata da diversi lavori: nel 2000 in occasione del Giubileo,
nel 2017 con interventi di ripristino della facciata esterna, ma mai per sanare la zona più pericolante e pericolosa: il tetto, interessato per ben due volte da crolli.
Il primo avvenuto poco dopo aver ignorato il mio appello a mezzo stampa che segnalava la situazione di grave pericolo e che allertava gli uffici preposti ad intervenire celermente per prevenire seri danni.Il mio appello è stato completamente ignorato e, dopo neanche una settimana, il primo crollo.
Fortunatamente all’interno non c’era nessuno ma si fa presente che si è sfiorata una potenziale disgrazia.

Nel 2022, ad agosto, un ulteriore crollo.
Continuo a domandarmi come mai la cappella che è stata interessata diverse volte da lavori di ripristino, ha subito un nuovo crollo? Come sono stati eseguiti i lavori e soprattutto come sono stati spesi i soldi per gli interventi?
Credo che sia legittimo restituire decoro ai defunti, che, purtroppo, giacciono sotto le macerie, fra cui mio padre e mia nonna.
Chiudere un cancello con un lucchetto, impedendone l’accesso, certo non è la soluzione giusta per risolvere il problema.
Le chiacchiere ormai stanno a zero, così come la mia pazienza.
Sollecito chi di competenza a voler agire al più presto per risolvere il problema affinché i defunti possano riavere la loro dignità sin qui negata e a me la possibilità di lasciare un saluto, una preghiera ed un fiore sulla tomba di mio Padre, un diritto che nessuno deve o può negarmi!

Marianna De Simone